Tre soci e il cuore controcorrente: la legge di “Dirty“

DIRTY è un cocktail bar ribelle a Milano, aperto solo di notte, con arredo minimal/industrial e ispirazione graffiti anni '80-'90. Offre drink originali e snack insoliti, senza fronzoli né misurini da cocktail. Un luogo per nottambuli che sfugge agli stereotipi del mondo del bere.

Tre soci e il cuore controcorrente: la legge di “Dirty“

Tre soci e il cuore controcorrente: la legge di “Dirty“

Non è aperto di giorno, non ha distese di bottiglie con tanto di etichetta per fare marketing, non ha dipendenti in camicia inamidata, dettagli d’arredo placcati oro o cascate di piante per ingraziarsi il cliente “chic”. E allora cos’è? DIRTY è il cocktail bar di Viale Regina Giovanna 14 a Milano, guidato da Mario Farulla , Carola Abrate, Gianluca Tuzzi e Paolo Coppola. Concepito dal desiderio di ribellione verso questa società "che vuole sempre più tutti stereotipati". È il cocktail bar dei nottambuli (apre alle 22 e chiude alle 3) in un’ex officina meccanica, arredo minimal/industrial matchato a un’ispirazione del graffitismo di Haring e Basquiat degli anni ‘80-‘90. Drink list di 19 cocktails fra proposte della casa e classici, tre birre, 6 opzioni di vino e 9 snack insoliti fra cui la “mitica” scatoletta di Simmenthal, la banana, l’ “immancabile” Coppa Malù o l’evergreen mortadella a cubetti. "Non ci interessa utilizzare etichette o bottiglie blasonate come specchi per le allodole – dichiara Farulla – ciò non significa che non le abbiamo, ma non le mettiamo in vista. Le usiamo solo quando, e se, ce le chiedono. Così come non usiamo i jigger -misurini da cocktail- ma versiamo tutto ad occhio, perché per fare bene da bere non hai bisogno di un’orgia di bar tools". Da provare il Superdirty, un cocktail mangia e bevi servito in classica coppa Martini colma fino all’orlo di olive con farciture diverse o Big Mac, Negroni con pane, soda e cetriolini.