
Il direttore musicale Emmanuel Tjeknavorian protagonista venerdì e domenica all’Auditorium di Milano
"Mahler esige tutto da un’orchestra: tecnicamente, emotivamente e spiritualmente. Le sue partiture richiedono un’intelligenza e una sensibilità collettive, la capacità di oscillare fluidamente tra l’intimità cameristica e la grandiosità cosmica. Ogni musicista deve essere sia una voce individuale che parte di un organismo più grande. Il compito del direttore d’orchestra è di muoversi in questo terreno complesso, non di imporre, ma di rivelare". Con queste parole, direttore musicale Emmanuel Tjeknavorian, si accinge a tornare all’Auditorium di Milano venerdì 23 (alle 20) e domenica 25 maggio (alle 16) per misurarsi, per la prima volta insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano, con un compositore che è caposaldo imprescindibile del repertorio d’elezione della compagine: Gustav Mahler. È un rapporto a doppio filo, che lega l’Orchestra al compositore boemo. Basti pensare al nome dello spazio antistante l’Auditorium di Milano, Largo Mahler, oppure al leggendario concerto che inaugurò la casa dell’Orchestra, nel lontano 1999, e che vide Riccardo Chailly eseguire la Sinfonia n.2 “Resurrezione”, e che consacrò la nuova sede nel segno di Mahler.
Non ultimo il Festival Mahler, iniziativa sinfonica unica nel suo genere, con cui l’Orchestra
Sinfonica di Milano ha celebrato i suoi primi trent’anni di attività, chiamando a raccolta le principali orchestre per eseguire, in pochi giorni, l’integrale sinfonico del compositore, progetto che è valso il Premio Speciale nell’ambito del Premio Abbiati da parte dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.
È un momento topico, quello del 23 e del 25 maggio, perché vede Tjeknavorian misurarsi con il repertorio mahleriano insieme all’Orchestra Sinfonica di Milano. Per l’occasione, esegue la Sinfonia n. 1 in Re maggiore “Il Titano“. "Eseguiremo la versione della Prima sinfonia che è diventata standard nel repertorio concertistico, ovvero quella in quattro movimenti senza il movimento Blumine. Mentre la concezione originale del Titano e il suo materiale aggiuntivo offrono una prospettiva affascinante del pensiero giovanile di Mahler, la versione finale rappresenta il perfezionamento della visione artistica del compositore". Quando Mahler scrive la Sinfonia aveva in mente un romanzo, il Titano di Jean Paul, caro a un altro grande romantico,
Robert Schumann. Probabilmente Mahler aveva creduto di trovare i propri conflitti interiori rispecchiati nel personaggio di Roquairol che, non riuscendo ad afferrare la realtà, la reinventa, sviluppando la sua lucida intelligenza e i suoi ardenti desideri in una sterile eccentricità, fino a cadere in una situazione di disagio spirituale che lo conduce al suicidio. La Prima sinfonia di Mahler dà l’immagine di un uomo che combatte contro il destino avverso, punto di contatto con l’Ouverture Egmont di Ludwig van Beethoven, brano orchestrale potente ed espressivo, soggetto l’eroica storia del conte di Egmont, che sacrificò la vita per manifestare il suo attaccamento alla patria.