
Silvia Bindi figlia di Teresa Meneghetti,
Milano, 31 maggio 2025 – Ultimo saluto a Teresa Meneghetti e in tanti hanno risposto all’invito di Silvia Bindi a essere presenti ai funerali di sua madre, uccisa in casa il 14 maggio da un quindicenne che conosceva. Molti di loro sono arrivati nella chiesa di Santa Maria Liberatrice di Milano con magliette con scritto “Ciao Terry” per l'ultimo saluto, mentre la figlia ha ripetuto la richiesta di giustizia. "Ci sentiamo abbandonati da uno Stato che non riconosce le vittime di un reato come questo", ha detto ai giornalisti. "Noi abbiamo avuto l'ergastolo - ha detto -. Le leggi devono cambiare: le pene devono essere severe e devono essere applicate anche ai tredicenni, ai quattordicenni, ai quindicenni e ai sedicenni nella stessa misura dell'adulto".

"I tredicenni di adesso non sono più i tredicenni di una volta. I tredicenni di adesso sanno che possono fare ciò che vogliono perché sono intoccabili e questa cosa - ha aggiunto – va assolutamente fermata". Per questo ha domandato ai giornalisti "di urlare che vittime donne non ce ne devono essere più". "Io chiederò giustizia per la mia mamma che era una persona splendida, generosa, altruista. Ha sempre fatto del bene e ha sempre aiutato tutti, anche quello che è stato il suo assassino" ha osservato. La questione non riguarda però solo le pene. "Noi siamo stati chiamati dalla polizia. Ci hanno accompagnato a casa di nostra madre e a parte due poliziotti, che per me sono due angeli custodi e sono stati presenti anche oggi e che non posso che ringraziare, nessun altro si è attivato - ha concluso -: non si è attivato supporto psicologico, non si è attivato nessun aiuto per noi. Abbiamo avuto l'ergastolo".