Gli ottant’anni di Romero. I Viaggi spagnoli in musica

Venerdì e domenica sul palco il tributo al leggendario chitarrista iberico. Questo lavoro è stato definito dal New York Times "spettacolo dell’anno".

Venerdì alle 20 e domenica alle 16 all’Auditorium di Milano si festeggiano gli 80 anni del leggendario chitarrista spagnolo Pepe Romero, con un programma intitolato “Viaggi spagnoli”, per celebrare in musica quel mondo fatto di colori e suoni che ha sempre affascinato i compositori, soprattutto francesi, tra Otto e Novecento. Nel XIX secolo due autori molto diversi tra loro come Emmanuel Chabrier e Nikolaj Rimskij-Korsakov hanno tradotto quel modo di sentire in una commistione di spirito romantico e forme musicali strumentali, di cui si propongono, rispettivamente, España, Rapsodia per orchestra, e il Capriccio spagnolo op 34. Invece nel primo Novecento Ravel ha impregnato molte delle sue opere del sapore spagnoleggiante, così come ha fatto il contemporaneo Claude Debussy in Iberia, il secondo dei tre brani composti tra il 1905 e il 1912 e che sono inclusi nel set intitolato Images pour Orchestre. Un affascinante affresco del mondo iberico puramente tratto dall’immaginazione, perché il compositore francese non aveva trascorso più di poche ore nel Paese che aveva scelto di rappresentare musicalmente. Gioiello di questo programma è Medea per chitarra e orchestra, composizione di Manolo Sanlucar commissionata dal ministero della Cultura per essere messa in scena dal Balletto Nazionale di Spagna con coreografia di José Granero nel 1984. Questo Concerto per chitarra e orchestra è stato pubblicato nel 2006 ed è ispirato alla tragedia di Euripide, il tutto filtrato da spirito e sonorità del flamenco, forse uno dei distillati più puri della cultura spagnola.

Come afferma lo stesso Pepe Romero: "Il Flamenco è la presenza viva di una Musa. Una dea che rappresenta lo spirito più spontaneo della Spagna. Rappresenta la storia e tutto ciò che riguarda la Spagna, tutto ciò che è buono o che non lo é. È il legame con la storia, con la sensazione speciale che si prova in Andalusia".

Un lavoro interessante rappresentato nei teatri più prestigiosi e che il New York Times ha definito "spettacolo dell’anno" dopo il passaggio al Metropolitan Hall. Pepe Romero è una leggenda vivente: figlio di uno dei più grandi chitarristi del secolo scorso, inizia sin da bambino a suonare la chitarra. Alla domanda "Ricorda il momento in cui ha iniziato a suonare?", risponde: "No, per me vuol dire chiedermi se ricordo quando ho detto la mia prima parola o quando ho iniziato a parlare". Un musicista che si è esibito con le più importanti compagini, dalla New York Philharmonic Orchestra alla Los Angeles Philharmonic Orchestra, dalla London Symphony Orchestra all’Academy of Saint Martin in the Fields, e ha all’attivo oltre 80 album.