Nell’ex cascina La Creta. Oggi c’è il bar La Villetta. E la leggenda racconta che ci alloggiò Garibaldi

Il quartiere nato attorno al metrò, le case popolari, i frammenti di storia. Qui ancora non si conosce il significato della parola "gentrificazione".

Nell’ex cascina La Creta. Oggi c’è il bar La Villetta. E la leggenda racconta che ci alloggiò Garibaldi

Il quartiere nato attorno al metrò, le case popolari, i frammenti di storia. Qui ancora non si conosce il significato della parola "gentrificazione".

La chiamavano "La Crea", forma dialettale milanese per indicare il nome della vecchia "cascina Creta" perché in questo punto di via Forze Armate, tra Baggio e Bisceglie c’erano solo campi e la città era davvero lontana. Un tempo in quella che oggi si chiama el tabacchè "la Villetta" c’era una vecchia posta per le carrozze e i cavalli come accesso principale alle retrostanti cascine, poi è diventata sede di una vecchia locanda, e venticinque anni fa un bar con l’edicola di giornali all’interno della quale è nato anche un gruppo di lettura.

In questa casetta dal tetto spiovente che assomiglia a una baita proprio perché in origine era appunto solo la porta principale a una corte fatta di cascine, leggenda narra che alloggiò il generale, condottiero Giuseppe Garibaldi e che legò qui, alla porta della cascina, il suo cavallo.

Non si sa se la leggenda abbia davvero un fondamento, ma i tempi sono quelli giusti, perché la struttura risale all’Ottocento e ormai chi può dire se la narrazione è vera?

Intanto la storia dà ancora più fascino a questa strana struttura che oggi resta eretta in mezzo al nulla. Di quei campi che non sono più campagna è rimasto solo il senso di vuoto, in parte riempito da casermoni anonimi che si replicano uguali per incroci di vie, anche quelle tutte uguali, fino a sfociare al Parco delle Cave, senza alcuna delimitazione.

Nemmeno le "case minime" ci sono più al civico 179, ultima testimonianza di una certa progettualità nel quartiere.

"Abbiamo rilevato questa attività nel 200O - racconta l’attuale proprietario del bar "La Villetta, Boris Capece che lo gestisce con la mamma Maria Talotta – e per dare un servizio maggiore al quartiere abbiamo deciso, da settembre, di inserire oltre alla caffetteria e alla tabaccheria che sono attività storiche, la vendita di miele e poi anche l’edicola". Il nome è per via della struttura, "ma - spiega il proprietario - per tutti è ancora la Crea o i tre scalini (in dialetto i tri basei)". "La Creta era una cascina molto antica, il nome era dovuto al fatto che il terreno era molto argilloso e veniva utilizzato per fare tegole e mattoni", racconta Arnaldo, pensionato appassionato di storia che qui abita fin da bambino.

La Creta risulta infatti segnalata nei mappali già del 1659 col nome di “La Crea”. Originariamente a lato della cascina c’era un grosso fontanile che conduceva per i campi fino a quello che oggi si chiama Loreteggio, la stradina di terra battuta che apriva un varco tra le coltivazioni negli anni quaranta del Novecento, venne battezzata, per via della immigrazione dal Sud, proprio con il nome della città pugliese di Bisceglie, che tutt’oggi dà il nome ad una fetta di quartiere e anche alla fermata della metropolitana. Poco distante dalla ex cascina vennero costruite le "Case Minime", una serie di edifici di tre piani realizzati per l’edilizia pubblica che con l’andare del tempo diventarono fatiscenti, saranno demolite e sostituite a partire dal 1977 con nuove case popolari. Tante e tutte uguali da farne un dedalo quasi senza via d’uscita.

In via Sella Nuova e in questa parte di Forze Armate prima che la strada conduca a Baggio, ci sono solo negozi di servizio, piccoli oggetti d’arredo, ferramente, qualche agenzia immobiliare che mostra case a prezzi ancora accessibili. E qualche pizzeria e ristorante per pause pranzo di lavoro che richiamano, nel nome, le antiche cascine, unico richiamo alla storia di questo quartiere di estrema periferia, capolinea della metropolitana rossa che non ha mai conosciuto la gentrificazione.