Là dove c’era la cascina Galbani oggi c’è il borgo green e sostenibile

Una corte borghese, un grande giardino comune e un orto aeroponico con verdura a kilometro zero

Là dove c’era la cascina Galbani oggi c’è il borgo green e sostenibile

Là dove c’era la cascina Galbani oggi c’è il borgo green e sostenibile

E dal Naviglio Pavese basta spostarsi un attimo, quei venti minuti di passeggiata per arrivare all’estremo confine di Na.Pa, e vivere l’altra faccia del naviglio, quella più raccolta, più “esclusiva“ San Cristoforo, quella degli orti, del verde e delle nuove residenze green, come la ex cascina Galbani, trasformata in un borgo residenziale, un esempio di condominio orizzontale, in controtendenza rispetto alla contemporanea verticalità urbana. A spiegarne la ratio è l’architetto Daniele Fiori dello studio da DFA Partners, che ha pensato il progetto in collaborazione con Boffa Petrone & Partners committente Gruppo Building. E il racconto di Fiori comincia con un aneddoto di quando incontrò la signora Galbani che gli mostrò una vecchia foto. L’immagine riprendeva lei, bambina, accanto alle mucche, a un prato verde all’interno di una cascina rurale. Nulla faceva immaginare che anni dopo quello stesso spazio sarebbe stato occupato da una carrozzeria che poi lascierà qualche segno ingombrante dell’abbandono dell’attività e poi da un anonimo parcheggio disordinato.

Eppure quello spazio ex rurale un’anima verde l’aveva mantenuta, e partendo dal “genius loci“ l’architetto Fiori ha lavorato per riscoprirla.

Così questo progetto che già esiste, non è più solo sulla carta, si presenta come un piccolo borgo che ha un esterno borghese, un interno di appartamenti di lusso e un grande giardino centrale. "Il borgo, di forma trapezoidale - spiega Fiori - è costituito da 89 unità abitative cielo-terra per un totale di 10.000 metri quadrati complessivi, con giardini e patii privati, 5 spazi commerciali, aree fitness e ricreative, un parco di 4.500 metri".

Si aggiunge un orto aeroponico condominiale. Come funziona? È uno spazio sotterraneo in cui vengono coltivate verdure, insalata, basilico, un luogo lontano dallo smog e veramente a chilometro zero (anche nella consegna). È possibile prenotare la verdura con una app, poi viene consegnata in portineria. "Forrest in Town è un progetto di rigenerazione e riqualificazione urbana volto al recupero di una area dismessa per nuove destinazioni d’uso e lo fa nel rispetto del preesistente, lasciando un’impronta del passato".