Università di Bergamo. Occupazione dei laureati e internazionalizzazione spingono in alto la qualità

Il confronto tra i rapporti AlmaLaurea 2025 e 2023 conferma il trend positivo "Dati fondamentali per comprendere meglio quali azioni portare avanti".

Il confronto tra i rapporti AlmaLaurea 2025 e 2023 conferma il trend positivo "Dati fondamentali per comprendere meglio quali azioni portare avanti".

Il confronto tra i rapporti AlmaLaurea 2025 e 2023 conferma il trend positivo "Dati fondamentali per comprendere meglio quali azioni portare avanti".

Un quadro positivo, con significativi miglioramenti sia sul fronte dell’occupazione sia su quello della partecipazione internazionale. Ecco cosa emerge dal XXVII Rapporto sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati di AlmaLaurea 2025 www.almalaurea.it, che ha coinvolto 3.995 laureati dell’Università degli studi di Bergamo, di cui di 2.383 di primo livello, 1.375 magistrali biennali e 237 a ciclo unico. Sul profilo dei laureati si rileva l’aumento del numero di laureati che proviene da un liceo (59,8% dato 2024 contro 56,6% nel 2022); il decremento di quasi dieci punti del numero di persone che si laureano in corso (61,9%, dato 2024 contro il 71,2%, dato 2022). Un trend che rispecchia il calo di circa 5 punti percentuali anche a livello nazionale e lombardo, che in termini assoluti presentano percentuali superiori all’andamento UniBg.

In parallelo sono aumentate la percentuale di studenti che svolgono periodo di studi all’estero (10,6%, dato 2024, contro il 7,9%, del 2022), leggermente sopra l’aumento riscontrato a livello nazionale e in linea con quello lombardo, e la percentuale di studenti che lavora durante gli studi (83,4%, dato 2024, rispetto a 78,9% del 2022), questo dato nettamente superiore al dato nazionale (66,7% nel 2024 versus 64,1% nel 2022) e regionale (72,8% nel 2024, contro il 69,5% del 2022).

Rispetto alla condizione occupazionale dei laureati (il dato raccolto nel 2024 si riferisce a chi si è laureato nel 2023, a un anno dalla laurea per LT - lauree triennali - e LM - magistrali; e si riferisce a chi si è laureato nel 2019, a 5 anni dalla laurea per LM e LMCU - laurea magistrale a ciclo unico) il quadro è chiaro.

Per le Lauree Triennali, mentre a livello regionale si registra un calo (51,1%, dato 2024, contro il 58,2% nel 2022), per UniBg aumenta lievemente il numero di coloro che proseguono con una magistrale (60,6% nel 2024, contro il 59,1%).

Tra chi non si iscrive a una magistrale, aumenta la percentuale di persone laureate a UniBg occupate a un anno dal titolo (84% dall’80,1%), superiore alla percentuale nazionale che si assesta nel 2024 al 78,6% e regionale all’82,5%. Aumentati anche la retribuzione mensile netta e la valutazione della laurea come "molto efficace o efficace per l’inserimento lavorativo" (59,7% dal 55,4%), superiore rispetto al valore regionale (56,9%), e allineata al nazionale (60,8%). Per le lauree magistrali aumenta chi è occupato a un anno dal titolo (87,4%, dato 2024, 85,2% due anni prima), mentre la media italiana si ferma al 78,6% e regionale al 82,7%. A cinque anni dalla laurea, aumenta la percentuale di contratti a tempo indeterminato (67,5% dal 64,5%), superiori alla media regionale.

Anche per le Lauree Magistrali (LM) e Magistrali a Ciclo Unico (LMCU) aumenta la retribuzione

mensile netta e la valutazione che la laurea sia "molto efficace o efficace per il lavoro che si sta svolgendo" (63,9%, dato 2024, 60,5% dato 2022). Solo per le LM e LMCU sono riportate percentuali rispetto alla scelta del settore. Rispetto al 2022, i dati 2024 mostrano l’aumento degli impiegati nel pubblico (21,9% versus 14,4%) e un calo nel privato (73,2% contro l’80,3%) e al no-profit (4,8% dal 5,2%).

"I risultati emersi dal confronto con i dati AlmaLaurea confermano l’impegno dell’Università di Bergamo nel promuovere percorsi formativi di qualità, capaci di offrire ai nostri studenti e laureati opportunità sempre più ampie – analizza il rettore Sergio Cavalieri –. L’aumento della mobilità internazionale, dell’occupazione e della soddisfazione post-laurea testimoniano un’evoluzione coerente con le esigenze del mondo del lavoro e con la nostra missione di apertura e innovazione. I dati AlmaLaurea sono per il nostro ateneo riferimento fondamentale per comprendere dove indirizzare le nostre azioni rivolte al miglioramento della qualità della didattica e dei servizi, permettendoci di rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze di studenti e territorio".