REDAZIONE SONDRIO

Wine Trekking, a spasso fra i vigneti delle Alpi

Undici passeggiate organizzate fra i filari per scoprire scorci unici

Valtellina Wine Trekking: una serie di percorsi alla scoperta della Valtellina e del nettare degli dei. La Strada del Vino, lunga 67 km da Tirano ad Ardenno, corre lungo il versante retico della Valtellina, attraversando vigneti e borghi antichi. Al fine di avvicinare il turista al territorio, cercando di immergerlo nella realtà e bellezza dei luoghi, sono stati individuati 11 itinerari percorribili a piedi che, a partire dalla Strada del Vino, danno la possibilità di scoprire le vecchie mulattiere, di rimanere affascinati dall’arte dei muretti a secco, di vedere i particolari colori di cui le foglie di vite si tingono.

Gli 11 itinerari sono in realtà 11 "anelli", e per la maggior parte di loro è possibile individuare una zona storica di produzione che li contraddistingue: Anello Maroggia (con partenza da Pedemonte, Campo Sportivo), Anello Pendeggio (con partenza da Berbenno, Via Roma), Anello Caldenno (con partenza da Postalesio, Via Roma), Anello Sassella Incisioni (con partenza da Piatta, Chiesa S. Luigi), Anello Sassella Santuario (con partenza da Sondrio, Via Valeriana), Anello Sassella Borghi (con partenza da Sondrio, Piazza Garibaldi), Anello Cassandre (con partenza da Sondrio, Palazzo Martinengo), Anello Grumello (con partenza da Sondrio, Castel Masegra), Anello Grumello Castello (con partenza da Montagna in Valtellina, Via S. Antonio), Anello Inferno (con partenza da Tresivio, S.P. 21 km 5), Anello Valgella (con partenza da Teglio, San Giovanni). Gli itinerari individuati ricadono all’interno del territorio della Cm Sondrio; di concerto con i tecnici dell’ente che ben conoscono il territorio, sono stati percorsi e tracciati; per ognuno di loro sono state individuate le principali caratteristiche. A fronte del fatto di avere un territorio molto articolato e scosceso, per ogni anello è stata pensata anche una variante che permette di abbreviare il tracciato originale ma di assaporare comunque la storicità e ricchezza del territorio. Fulvio D’Eri