
omicidio alla casa di riposo
Sondrio, 23 marzo 2020 - Una storia di solitudine e disperazione. La Procura di Sondrio ha fatto arrivare l’avviso di conclusione indagini, l’atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio per omicidio aggravato, agli avvocati Paolo e Nicola Marchi che difendono Anna Forni, 70 anni, residente a Milano e origini valtellinesi, che il 25 gennaio di un anno fa uccise il fratello Alberto, 80enne, in uno degli alloggi protetti della Fondazione Longoni in via don Bosco nel capoluogo della Valtellina.
Subito dopo si costituì ai carabinieri del Comando provinciale: "Ho ucciso mio fratello, volevo mettere fine alle sue sofferenze", confessò ai militari del colonnello Emanuele De Ciuceis che, nel piccolo appartamento al piano rialzato della struttura, trovarono il cadavere dell’anziano. L’80enne aveva vissuto a Primolo, in Valmalenco, con la moglie, senza figli. Una volta rimasto vedovo, nell’estate 2018, si era trasferito a Sondrio, in uno degli alloggi della Fondazione guidata da Gino Del Marco. Le sue condizioni di salute, già pesanti, si erano poi aggravate e la sorella, che viveva da sola a Milano, aveva deciso raggiungerlo per accudirlo.
Al culmine della disperazione per il suo stato di salute, l’uomo, secondo il racconto della 70enne, tentò di togliersi la vita ingerendo farmaci. Ma l’agonia era lenta, i medicinali non facevano l’effetto sperato e allora Anna, essendogli stata accanto e sapendo delle reali intenzioni del fratello malato, decise di mettere fine alle sua agonia, soffocandolo con il lembo di un lenzuolo e un sacchetto di plastica. Poi si presentò in caserma per confessare l’omicidio. Rinchiusa nel carcere Bassone di Como, ne uscì il 18 febbraio 2019 per un periodo agli arresti domiciliari in un’abitazione di sua proprietà a Sondrio, mentre nel frattempo il magistrato titolare del fascicolo, Maria Lina Contaldo, aveva disposti accertamenti del Ris di Parma e l’autopsia, alla quale aveva preso parte il consulente della difesa, Maurizio Robustelli Della Cuna.
Lo scorso gennaio il giudice, Carlo Camnasio, le ha concesso una misura meno restrittiva, ossia l’obbligo di dimora nel capoluogo valtellinese. Ora i legali Marchi sono in attesa della fissazione dell’udienza preliminare.