
Trivolzio, il ruolo dell’amica Indagata ma non per omicidio
di Stefano Zanette
TRIVOLZIO (Pavia)
Se è una svolta, va nella direzione opposta rispetto a quello che finora era stato ipotizzato. Il giallo di Trivolzio potrebbe infatti risolversi senza alcun delitto, ma è ancora presto per poter avere conferme ufficiali. Dopo tre settimane dal ritrovamento del corpo di Fabio Friggi, il 44enne di Motta Visconti morto probabilmente nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 agosto, trovato ormai privo di vita dopo il tardivo allarme lanciato nel pomeriggio successivo dalla 25enne che era con lui nella casa di via delle Orchidee a Trivolzio, è emerso ora che è stato nominato un avvocato d’ufficio proprio per la ragazza che – contrariamente a quello che si era saputo finora – risulta dunque formalmente indagata. Ma non è accusata di omicidio, come precisa proprio il suo difensore, l’avvocato Agnese Grippo, che si limita appunto a smentire che sia stata formulata l’ipotesi di reato di omicidio, senza però aggiungere altro per rispetto del silenzio tenuto finora dalla Procura, in attesa dell’esito di accertamenti ancora in corso.
L’abitazione resta ancora sotto sequestro, come le due auto, sia la Panda del 44enne sia quella parcheggiata nel cortile dell’abitazione di proprietà della madre della 25enne, in attesa degli esiti dei rilievi effettuati dagli specialisti dei carabinieri del Ris di Parma. E si attende ancora anche il referto dell’autopsia per stabilire la causa del decesso. Indiscrezioni sui primi riscontri ottenuti dall’esame autoptico porterebbero a escludere il più grave trauma cranico come la possibile causa del decesso, senza dunque che sia stato finora possibile stabilire se si sia trattato di omicidio oppure no.
Una possibilità, che al momento non viene però confermata, è che alla 25enne possa essere stata contestata dalla Procura l’ipotesi di reato di omissione di soccorso, per l’allarme lanciato tardivamente.