Proprio nel giorno dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, il vescovo di Como cardinale Oscar Cantoni ha salutato l’ingresso di don Giuseppe Romanò quale rettore del santuario di Tirano, ovvero il monumento religioso più importante dell’intera provincia di Sondrio nonché santuario mariano per eccellenza della Diocesi.
Don Giuseppe, classe 1954, è originario della parrocchia di Bregnano (Como). Ha frequentato a suo tempo sia il seminario minore che quello maggiore ed è stato ordinato sacerdote nel 1978. Il suo primo incarico, curiosamente, fu proprio a Tirano e per una decina di anni fu un vero e proprio punto di riferimento al Sacro Cuore.
Poi è stato parroco di Nesso, Emo, Capiago, Lomazzo. Nel 2011 è stato nominato padre spirituale del seminario, carica ricoperta fino ai giorni nostri. Il vescovo l’ha accolto con queste parole: "Caro don Giuseppe, nella solennità della Immacolata Concezione di Maria, ti viene affidato un ministero prezioso e qualificato, un compito di alta responsabilità: l’animazione di questo nostro santuario, con l’aiuto e il sostegno di altri sacerdoti collaboratori, dediti con te all’accoglienza dei pellegrini e dei visitatori, animatori liturgici e soprattutto impegnati nella celebrazione del sacramento della Riconciliazione. Li presento con te a questa assemblea, mentre li ringrazio per il prezioso contributo. Sono don Battista Rinaldi e don Ferruccio Citterio. Come ministro della Riconciliazione sono lieto che si affianchi anche il vescovo monsignor Luciano Capelli, come pure gli altri sacerdoti del vicariato".
"Mentre lo scorso sabato 2 dicembre ho accompagnato in Val Gerola don Samuele Fogliada, che qui ti ha preceduto e che ringrazio per il suo impegno apostolico. Ora tu ritorni in questa città con il compito di custodire e promuovere questo santuario mariano, che è ritenuto una "perla preziosa" di questo territorio, un "gioiello d’arte", ma soprattutto un punto di riferimento per la fede di tanti cristiani, che giungono qui da ogni parte, assetati di senso, alla ricerca di riconciliazione e di pace".
Si tratta di un luogo che "testimonia la fede viva dei nostri padri, che nei secoli hanno contribuito a rendere questo santuario uno scrigno di bellezza, un punto di attrazione per tanti che entrano qui anche solo come turisti, e che poi rimangono stupefatti".