
I carabinieri sono subito intervenuti. In basso la pistola utilizzata dal giovane
CHIAVENNA – Un episodio inquietante che ha creato panico e scompiglio in una normale mattinata di lezioni e di cui, sebbene sulla vicenda viga al momento il massimo riserbo, tra i ragazzi si parla da giorni. È successo la scorsa settimana in una scuola di Chiavenna, dove un alunno, minorenne, è entrato in classe con una pistola nello zaino, tra libri e quaderni. Con tutta probabilità il giovanissimo non ha voluto accontentarsi del brivido di un simile ingresso “proibito” e volendosi vantare dell’“impresa”, durante l’intervallo per farsi grande davanti ai compagni ha mostrato loro l’arma. Uno tra questi, però, gliel’avrebbe sfilata di mano per poi esplodere un colpo, non è chiaro se intenzionalmente oppure per caso.
Il boato dell’esplosione nell’aula ha fatto letteralmente scattare il panico generale: gli studenti sono fuggiti e anche tra gli insegnanti delle classi vicine il primo pensiero è inevitabilmente andato ai tanti, troppi casi di stragi nelle scuole visti alla tv. La presidenza, informata immediatamente dell’accaduto, ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine che si sono portate in pochi minuti a scuola, dove i due giovani sono stati fermati e identificati.
La pistola, poi rivelatasi una scacciacani, era priva di proiettili reali, ma ha comunque il potere di produrre un forte rumore simile a quello di un colpo da arma da fuoco: esattamente quello che è riuscito a provocare il fuggi-fuggi che ha sconvolto la mattinata di alunni e docenti dell’istituto chiavennasco. Ora si attendono le decisioni della scuola in merito a eventuali provvedimenti disciplinari, mentre sta alla Procura minorile valutare il caso e la sua rilevanza penale.
Quanto accaduto, sebbene fortunatamente non abbia avuto alcuna conseguenza o provocato danni a persone o a cose, rappresenta comunque un fatto molto grave, che va a inserirsi in quel quadro di crescente aggressività e violenza presente anche tra i giovanissimi del quale ha fatto cenno il questore di Sondrio Sabato Riccio la scorsa settimana nel proprio intervento alla cerimonia per il 173° della fondazione della Polizia.