Piuro (Sondrio) – Continua a riservare sorprese la Pompei delle Alpi, dove sono ripresi gli scavi archeologici a Belfort, nei pressi del palazzo ritrovato l’anno scorso. "Ci aspettiamo molto e le prime ore promettono bene – spiega il sindaco Omar Iacomella – Gli archeologi dell’Università di Verona coordinati dal professor Fabio Saggioro sotto la direzione tecnica di Mattia Francesco e Antonio Cantatore, hanno appena individuato il perimetro definitivo del giardino rinascimentale del palazzo che sta emergendo, appartenuto probabilmente alla famiglia Bavele".
L’identificazione è stata possibile grazie all’elenco dei palazzi distrutti stilato dopo la frana del 4 settembre 1618, quando dal versante settentrionale del Mottaccio, poco a Est della località Prato del Conte, si staccò una frana da 6 milioni di metri cubi che seppellì il borgo e i suoi 1.200 abitanti.
In base alla relazione del commissario grigione Fortunato Sprecher, che era di stanza a Chiavenna, sopravvisero solo l’oste Francesco Fumo e il muratore Simon Ramada che erano a Roveno in un crotto, una vecchia donna con due bambini che stava in un ronco più in alto e il fratello del podestà, a cena a Sant’Abbondio in Roncalea.
"Gli elementi a oggi rinvenuti ci danno la dimensione di un giardino all’italiana a Est del palazzo già individuato l’anno scorso – conclude il sindaco – Palazzo e giardino misurano pressoché come Palazzo Belfort dei Vertemate, quindi stiamo parlando di un edificio di notevoli dimensioni".