Il lago di Como è più sicuro. Ci sono nuovi angeli custodi in grado di soccorrere bagnanti, velisti, kiter e turisti che hanno bisogno di aiuto in acqua e sulla riva. Sono gli Opsa, Operatori polivalenti del soccorso acquatico della Croce rossa del comprensorio lecchese. Sono 39 e costituisco uno dei gruppi più numerosi d’Italia. Li guida il responsabile Alberto Guglielmo, veterano del settore. Quindici sono novellini, perché arruolati, formati e certificati da poco. Sono comunque già pronti a svolgere perfettamente il loro compito, perché si sono addestrati tutto l’inverno, per 5 mesi: 86 ore di formazione teorica e pratica di nuoto a corpo libero, trasporti, apnee, capovolte, conoscenza e uso dell’attrezzatura e dei mezzi, manovre di avvicinamento e recupero, immobilizzazione in acqua e barellamento, imbarchi su idroambulanze e moto d’acqua...
Gli Opsa lecchesi dispongono infatti di una potente idroambulanza cabinata equipaggiata come una vera e propria ambulanza, gommoni e scooter d’acqua: li pilotano 13 di loro che hanno la patente nautica necessaria per governare mezzi con motori superiori ai 40 cavalli e che hanno superato un apposito corso per guidarli in emergenza. A loro si aggiungono altri 15 colleghi soccorritori volontari abilitati ad operare proprio sui mezzi di soccorso acquatici.
"Sono il nostro fiore all’occhiello – dice Giovanna Gomarabico Brambilla, presidente della Croce rossa lecchese –. Più volte il nostro apporto, accanto a vigili del fuoco e operatori delle forze dell’ordine, è stato determinante per soccorrere e salvare persone in difficoltà nel lago, oltre che per garantire la sicurezza dei partecipanti di manifestazioni nautiche, come regate di vela o gare di nuoto".
Gli Opsa partecipano inoltre all’operazione Lario Sicuro durante l’estate, grazie al contributo garantito dai vertici dell’Autorità di bacino del Lario. "Presidiamo il lago ogni volta che ne abbiamo l’occasione, indipendentemente dall’operazione Lario Sicuro – sottolinea comunque Guglielmo –. Ora che il nostro gruppo è più numeroso, potremo certamente essere ancora più presenti in acqua, specialmente durante i periodi e lungo i tratti di sponda più affollati".
Daniele De Salvo