MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Incendio alla Secam di Cedrasco: tre rischiano il processo

Sondrio, inchiesta chiusa dalla Procura che si prepara a chiedere il rinvio a giudizio di ad e due direttori

L’incendio all’impianto rifiuti gestito o da Secam Spa a Cedrasco

L’incendio all’impianto rifiuti gestito o da Secam Spa a Cedrasco

Sondrio, 14 marzo 2024 – Chiusa l’inchiesta sull’incendio del 15 novembre 2022 nell’impianto di trattamento rifiuti a Cedrasco, gestito da Secam Spa. L’avviso di conclusione indagine, che precede l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio, una volta esaminate possibili memorie difensive e all’esito di richieste di sottoporsi a interrogatori da parte degli indagati, è stato recapitato all’ad Nicola Perregrini (assistito d’ufficio dal legale Paola Mingardi), al direttore della Divisione servizi ambientali Andrea Duico (seguito di fiducia dal legale Giuseppe Tarabini) e, infine, al direttore dell’impianto di Cedrasco Cristian Gianatti (difeso di fiducia dall’avvocato Francesco Romualdi).

Atti, lo ribadiamo, che non equivalgono ad affermazioni di colpevolezze per i destinatari. Le ipotesi di reato sono incendio colposo e violazioni ambientali. Grazie all’immediato intervento del Nucleo Carabinieri Forestale di Berbenno e dei tecnici di Arpa la Procura di Sondrio dispose il sequestro dei cumuli di rifiuti nell’area antistante al capannone dove si verificò l’incendio, nonché del capannone e di quanto era al suo interno. Durante queste operazioni, emerse la necessità di approfondimenti riguardanti la natura (pericolosa o meno) di alcuni scarti presenti nei rifiuti sottoposti ad analisi. L’esito definitivo, a settembre 2023, ha escluso quella natura.

“Parallelamente agli accertamenti riguardanti la gestione dei rifiuti - spiega il procuratore Piero Basilone - si ebbe la necessità di ricostruire la complessiva situazione economica, finanziaria e patrimoniale di Secam, di grande importanza per questo territorio in quanto interamente partecipata dagli enti pubblici locali".

È emersa, in sostanza, l’esigenza di accertare l’esistenza di condotte gestionali che potessero aver causato situazioni di dissesto finanziario anche a seguito dell’introduzione, dal 2020, dei nuovi sistemi di calcolo della Tari seguendo le direttive di Arera. Le indagini sul rogo hanno accertato diverse violazioni "consistenti - secondo i magistrati - in uno stoccaggio di rifiuti illecito, per quantitativi eccedenti e modalità non consentite (es. miscelazione), che hanno creato le condizioni per l’accensione e lo sviluppo dell’incendio".

Parallelamente, il Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Sondrio ha concluso gli accertamenti riguardo alla situazione economico/finanziaria di Secam. Sono spuntate alcune criticità sui rapporti contrattuali tra Secam e alcuni Comuni, tra cui Livigno, Bormio, Sondalo, Valdisotto e Talamona. Alcuni enti, pur aggiornando i tariffari, hanno fatto i “furbetti“ non pagando le fatture a Secam per il servizio, nonostante i ripetuti appelli a saldare del presidente Raffaele Pini.

Questo mancato introito avrebbe determinato forti squilibri di liquidità: pari a 1.715.913.73 euro nel 2020 e a 2.074.445 nel 2021. Secam ha agito in giudizio e ha ottenuto dal Tribunale 9 decreti ingiuntivi, nei confronti di altrettanti Comuni. Dove si trova una società in house che promuove cause contro i propri soci, a dimostrazione di quanto i vertici Secam fossero esasperati e allarmati per l’alto disavanzo ? Si tratta di controversie che pendono dinanzi al Tribunale di Sondrio.