MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Perquisizione alla Secam, la società: "Situazione difficile, ma nessun dissesto"

La dirigenza interviene dopo l’acquisizione della documentazione a partire dal 2017 da parte dei militari su disposizione della Procura: "Nessuna ipotesi di reato"

Militari della Guardia di Finanza sondriese

Militari della Guardia di Finanza sondriese

Sondrio - Nei giorni scorsi i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Sondrio si sono recati negli uffici di via Vanoni, nel capoluogo valtellinese, per acquisire nella sede legale di Secam una copiosa documentazione cartacea e su supporti informatici per "ricostruire la complessiva situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società, interamente partecipata dagli enti pubblici territoriali, in particolare dai Comuni di Valtellina e Valchiavenna, che si occupa sia della gestione del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti che dell’erogazione del servizio idrico integrato".

E ieri i vertici di Secam con "riferimento alle notizie giornalistiche apparse a seguito del comunicato stampa della Procura della Repubblica di Sondrio del 14 marzo 2023" hanno confermato che la scorsa settimana militari della Guardia di Finanza si sono recati nella sede della società "richiedendo documentazione a partire dal 2017 che, nella massima trasparenza e collaborazione, è stata spontaneamente consegnata. Nessun blitz e nessun sequestro quindi nè, soprattutto, nessuna ipotesi di reato è stata mai contestata ai membri del Cda che restano a disposizione degli inquirenti e confidano in un rapido accertamento dei fatti, certi del buon lavoro svolto finora negli interessi della società e soprattutto della collettività degli utenti".

"Come evidenziato - si legge in una nota inviata agli organi di stampa - nelle relazioni accompagnatorie degli ultimi bilanci, le tensioni finanziarie e le difficoltà economiche ci sono, ma dal 2020 si sta lavorando per appianarle. Tecnicamente, però, la Secam non è in 'dissesto', come confermato dal rispetto degli indici alla base del codice della crisi di impresa. L’attuale Cda è stato nominato dai soci proprio con l’obiettivo di migliorare la gestione verso una politica di efficienza nel contenimento dei costi, trasparenza nella comunicazione della gestione e miglioramento della qualità del servizio; questi obiettivi sono volti a garantire la continuità aziendale guardando verso il futuro, tuttavia partendo da una situazione pregressa complessa". Il lavoro degli investigatori della GdF è solo alle battute iniziali, dunque, e già nella prossima settimana gli accertamenti disposti dal procuratore Piero Basilone proseguiranno "in modo serrato".

Il nuovo filone d’indagine nasce da quello dei mesi scorsi, aperto dopo il rogo avvenuto a novembre all’impianto di raccolta rifiuti di Cedrasco con le ipotesi di incendio colposo e illecita gestione dei rifiuti. I magistrati hanno imposto di fare un piano di smaltimento con caratterizzazione dei rifiuti, piano da sottoporre all’approvazione di Arpa che poi ha dato l’ok. A quel punto la Procura ha concesso l’autorizzazione al trasferimento degli scarti in eccesso, stoccati all’impianto di Cedrasco. E la dirigenza ha incaricato una società del Lecchese del trasferimento fuori provincia. Ma intanto negli inquirenti nasceva l’interesse ad accendere un faro sui conti traballanti dell’azienda pubblica. E siamo ai giorni nostri.