NELLO COLOMBO
Cronaca

Sondrio, gli studenti del Piazzi e dell'Istituto Agrario davanti all'orrore nazista

Un incontro dopo il viaggio nei campi di sterminio

Gli studenti

Sondrio, 30 aprile 2017, «Ponti di speranza» per i 26 studenti dell’Istituto «De Simoni-Quadrio» e Agrario di Sondrio «Piazzi» che, dopo l’orrore visto ad Aushwitz, hanno fatto un bilancio. Il «Comitato del Treno della memoria», presieduto dalla Cgil e dalla Cisl provinciale da oltre due lustri, organizza annualmente la trasferta sulle orme del nazismo nei campi di sterminio.  «Ho visto ragazzi composti e preparati ad un evento che li ha fatti riflettere sulla brutalità umana perpetrata ai danni non solo degli ebrei. Ora saranno loro i divulgatori di questa toccante esperienza che li ha portati a contatto con la barbarie dei campi di Auschwitz e Birkenau e all’incontro con il cardinal Stanislao, così vicino a Papa Giovanni Paolo II, a cui hanno donato una scheggia artistica in pietra ollare della Madonna di Primolo e una lettera del prefetto di Sondrio», ha detto Giorgio Nana, anima di questo viaggio nella memoria che si perpetua da oltre 20 anni.

Per l’Anpi ha parlato Egidio Melè riportando il folto uditorio della sala «Vitali» del Creval al quel convulso 8 settembre del 43, quando tanti giovani scelsero la via dei monti sacrificando la propria giovinezza e la propria vita per difendere la libertà. A Fausta Messa, profonda conoscitrice storica del mondo della Resistenza, è toccato il compito di parlare agli studenti delle aberranti leggi razziali con la loro stravolgente filosofia di segregazione e di morte. Sono stati poi i veri protagonisti di questa indimenticabile esperienza in Polonia a raccontare la loro avventura nel torbido passato della Shoah tra tante storie e tanti nomi cancellati dalla furia nazista. «Per questo viaggio dal 23 al 27 marzo ci siamo preparati a lungo, anche con una danza Klezmer, partendo dal tristemente noto Binario 21 milanese per raggiungere Aushwitz e Birkenau a contatto con gli orrori dei forni crematori, di un lago nero dei depositi di ceneri umane, ma il momento più straziante è stato quando abbiamo ascoltato la toccante musica di un violino recuperato dalle devastazioni del campo di sterminio la cui voce è risuonata per noi come un triste monito», hanno raccontato alcuni studenti.