di Roberto Canali
Se Bellagio, insieme alla Comunità Montana del Triangolo Lariano, sogna di far tornare gli sciatori in cima al Monte San Primo, a Magreglio pensano a un Ecomuseo per salvare prati, boschi e sentieri. Almeno così vorrebbe il gruppo di minoranza di “Per il Cambio“ che ha chiesto al sindaco Danilo Bianchi, che è anche assessore in Comunità Montana, di esprimersi pubblicamente sul tema.
"Per fermare il “Luna park“ invernale che si vuole realizzare sul Monte San Primo con i tapis roulant e i cannoni sparaneve, utilizzando milioni di euro pubblici, arrivati dalla Regione e dallo Stato alla Cm e al Comune di Bellagio, la protesta, per quanto forte e qualificata non può bastare – spiega Paolo Ceruti, capogruppo di “Per il Cambio“ e in passato sindaco del paese e presidente della Comunità Montana del Triangolo Lariano -. Si deve inoltre evitare il solito giochetto contro chi difende l’ambiente accusandolo di non volere aiutare lo sviluppo sul territorio". Da qui l’idea di presentare una proposta alternativa indirizzata non solo all’amministrazione di Magreglio, ma anche a tutte le associazioni e i cittadini che da mesi si sono attivati per opporsi al progetto di rimettere in piedi la stazione sciistica ormai in disuso da oltre vent’anni.
"La nostra proposta – spiega Ceruti - si chiama Ecomuseo all’aperto per sensibilizzare la popolazione residente, villeggianti e turisti sul fenomeno dei cambiamenti climatici. Non è affatto un sogno, ma un progetto realizzabile se la nostra amministrazione, in accordo con le altre interessate, vorrà attivarsi presso la Comunità Montana, per arrivare alla rivalutazione del progetto Arest abbandonando le strutture impattanti per il territorio e declinandole in opere sostenibili".
Un modo per mantenere, in parte, i finanziamenti pari a 5 milioni di euro concessi dalla Regione e dal Ministero dell’Interno per la stazione sciistica che verrebbero utilizzati per attrezzare i sentieri e consentire lo sviluppo di un turismo sostenibile. "Ci rivolgiamo – conclude Ceruti – a quanti amano il San Primo e la penisola lariana gioiello incastonato tra i due rami del lago di Como, senza pregiudiziali e senza spirito di parte. Chiediamo a tutti gli amministratori comunali, consiglieri regionali e parlamentari del territorio, ma non solo a loro, di pronunciarsi e fare la loro parte".