GABRIELA GARBELLINI
Cronaca

Sasso del Gallo, la frana fa ancora paura: le forti piogge muovono i sassi

Nuovi movimento e ulteriori distacchi nell’area teatro dello smottamento della Pasqua scorsa. Il geologo: “Importante un monitoraggio continuo da parte di Arpa”

L'alveo del Poschiavino che attraversa l’omonima valle

L'alveo del Poschiavino che attraversa l’omonima valle

Tirano (Sondrio) – La storica frana del Sasso del Gallo fa ancora paura. Lo smottamento sceso a Pasqua che aveva interessato Campocologno sul versante est della Val Poschiavo, immediatamente a monte della dogana Svizzera, potrebbe estendersi anche al limitrofo territorio italiano e, in particolare, in località Sasso Del Gallo.

Si tratta - spiegano i tecnici - di dissesti di natura idrogeologica (nello specifico gravitativa, ossia di crolli e scivolamenti di porzioni di versante con massi) dovuti alla presenza di agenti atmosferici particolarmente violenti come piogge intense, ma anche alla conformazione geologica di base e ai processi di deglaciazione successiva. A quanto pare le piogge forti delle scorse settimane hanno destato nuove preoccupazioni negli abitanti della frazione tiranese di Madonna. Sembra, infatti, a detta di alcuni residenti, vi siano ulteriori movimenti di sassi e la richiesta ora è quella di monitorare la zona per scongiurare altri smottamenti.

“Al fine di rassicurare le popolazioni che si trovano nell’area interessata dal dissesto è necessario un attento e continuo monitoraggio - spiega il geologo Mario Curcio di Bianzone - Gli interventi classici di salvaguardia (quali ad esempio reti elastoplastiche paramassi, chiodature, vallo e/o muri paramassi, placcaggi a parete ) sono sì utili, ma a lungo termine per poter convivere in maniera serena in queste circostanze è senza dubbio necessario che ci possa essere un monitoraggio continuo e certosino da parte delle istituzioni locali e regionali, coinvolgendo strutture tecniche quali il Centro di monitoraggio geologico facente capo all’Arpa (struttura regionale). Circa una settimana fa il dissesto nella zona del Campocogno -Sasso del Gallo si è ripresentato. Vi è stato il distaccamento di altro materiale che va poi rovinando nell’alveo del Poschiavino e a lungo andare potrebbe anche creare problemi indesiderati (effetto val Pola)".

È necessario studiare il territorio per conoscerlo e consentire di effettuare una prevenzione dei fenomeni puntualizza Curcio: "È importante che i futuri sindaci possano prendere consapevolezza dei problemi del territorio dove risiedono e che queste problematiche vengano inserite in maniera prioritaria nei loro programmi".