Questa sera al santuario della Beata Vergine di Grosotto Le opere di Haydn e Händel dedicate ai martiri delle guerre

Questa sera alle 20, il Santuario della Beata Vergine delle Grazie offre un concerto unico con l'organo Serassi 1875, accompagnato da opere di Haydn, Händel e Charpentier. Il pubblico parteciperà attivamente al finale con una marcia trionfale. Ingresso libero. Patrocinio di Parrocchia, Consorzio Turistico e Amici della Musica.

Questa sera al santuario della Beata Vergine di Grosotto Le opere di Haydn e Händel  dedicate ai martiri delle guerre

Questa sera al santuario della Beata Vergine di Grosotto Le opere di Haydn e Händel dedicate ai martiri delle guerre

GROSOTTO (Sondrio)

Il Santuario della Beata Vergine delle Grazie si prepara a offrire un’esperienza straordinaria questa sera alle 20: un concerto unico che celebra la musica e la tradizione. Il palcoscenico sarà per l’organo Serassi 1875, uno degli ultimi capolavori realizzati dalla rinomata famiglia di organari bergamaschi, celebri in tutta Europa. L’organista Mattia Calderazzo (foto), accompagnato dal talentuoso trombettista Federico Carlomè, condurrà il pubblico in un viaggio emozionante attraverso opere di Haydn, Händel, Charpentier e altri grandi maestri, spaziando attraverso il Barocco e oltre. La serata avrà un momento particolare quando, a luci spente, verrà eseguito il "Lascia ch’io pianga", un brano toccante dedicato alle vittime di tutte le guerre e ingiustizie. Questo momento precederà nel finale una famosa marcia trionfale, che vedrà il pubblico partecipare attivamente, seguendo il ritmo festoso.

I Confratelli della Beata Vergine, inoltre, renderanno omaggio alla tradizione e alla storia del Santuario, azionando manualmente il mantice dell’organo con la grande ruota. Il concerto si concluderà con un brindisi finale sul sagrato, offerto dalla Fabbriceria del Santuario. L’ingresso è libero. Il concerto ha il patrocinio della Parrocchia di Grosotto, del Consorzio Turistico Media Valtellina di Tirano e degli Amici della Musica di Sondalo. Paola Pioppi