MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Sondrio, incastrato dai video 60enne si difende: "Non sono il piromane". Ma resta in carcere

I roghi dolosi sono avvenuti a Morbegno, Talamona e Tartano dove abita Giovanni Oteri, in passato rappresentante di commercio

Giovanni Oteri, 61 anni, tra due agenti di Polizia Penitenziaria raggiunge il Tribunale

Giovanni Oteri, 61 anni, tra due agenti di Polizia Penitenziaria raggiunge il Tribunale

Nel primo pomeriggio di venerdì, a conclusione delle serrate indagini dei carabinieri di Ardenno e Morbegno, era stato rintracciato nelle vicinanze della sua abitazione di via Spini, a Campo, frazione di Tartano, e i militari della Compagnia di Sondrio gli avevano esibito l’ordine di custodia cautelare in carcere firmato dal gip Antonio De Rosa, su richiesta della Procura di Sondrio che lo ritiene - alla luce del materiale probatorio raccolto (video, testimonianze e non solo) - l’autore degli ultimi 4 incendi dolosi a Morbegno e Talamona oltre che nel piccolo paese sulle Orobie, dove si è trasferito una ventina d’anni fa proveniente dall’hinterland milanese, dopo avere lasciato Messina di cui è originario.

Ieri Giovanni Oteri, 61 anni, un passato di rappresentante di commercio, è a processo per diversi danneggiamenti in paese, tradotto dagli agenti della Polizia Penitenziaria del vicino carcere, alle 10.30 è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia, assistito dall’avvocato di fiducia Maurizio Carrara di Sondrio. Non si è avvalso della facoltà di non rispondere, bensì ha risposto alle diverse domande del dottor De Rosa nel corso dell’udienza durata circa tre quarti d’ora. E negando tutti gli addebiti.

«Sono una brava persona io, mai avrei appiccato il fuoco a proprietà di residenti o di persone di località vicine, come mi si accusa di avere fatto. Non riesco a spiegarmi queste imputazioni - si è difeso Oteri, “Goter“ (diminutivo delle generalità) o generale come ama farsi definire, forse per la passione per gli elicotteri - contro di me. Sono del tutto estraneo a questi fatti". L’avvocato Carrara ha chiesto l’applicazione di una misura cautelare meno restrittiva, gli arresti domiciliari, mentre il magistrato Giulia Alberti la conferma del carcere. Il giudice ha accolto la richiesta del pm. Prima dell’arresto, Oteri era già sottoposto a un provvedimento restrittivo firmato dal gip Fabio Giorgi, risalente a qualche mese fa, con il quale gli veniva imposto di relazionarsi, in via obbligatoria, con il Centro psicosociale di Morbegno per seguire anche una terapia farmacologica. Obiettivo Rems?