MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Tartano, l’incubo incendi è finito: arrestato il sospetto piromane. “Prove schiaccianti: è lui l’autore dei roghi”

L’indagine dei carabinieri a una svolta dopo quattro casi: in carcere è finito Giovanni Oteri, 61 anni, originario di Messina ma residente da 20 anni nel borgo orobico dove si fa chiamare “colonnello”

L'arrestato Giovanni Oteri e, a destra, uno dei roghi

L'arrestato Giovanni Oteri e, a destra, uno dei roghi

Tartano (Sondrio) – La tanto attesa svolta alle indagini dei carabinieri sull’escalation di incendi in territorio di Tartano e poi a Morbegno e Talamona, ma sempre in danno di persone in qualche modo collegate al piccolo borgo orobico, è arrivata nel primo pomeriggio di ieri, quasi nel contempo alla nota dell’avvocato Francesco Romualdi che si faceva portavoce della paura di diversi residenti. I militari della Compagnia di Sondrio hanno notificato il provvedimento del gip di custodia cautelare in carcere a Giovanni Oteri, 61 anni, nato il 23 giugno 1963 a Messina, da una ventina trapiantato a Tartano.

È accusato di 4 incendi dolosi, in pieno centro abitato, rispettivamente due abitazioni (il primo il 5 e il secondo il 14 gennaio): quella del turista Antonello Zibra di Rovellasca con alloggio sopra il suo, in via Spini, con il quale in passato avrebbe avuto una causa sfociata con la condanna a un risarcimento, e l’altra a Talamona di Sara Pasina, una ragazza con la quale aveva avuto in precedenza un’assidua frequentazione che sarebbe stata interrotta su volontà di lei. E le fiamme, che richiesero sempre l’intervento dei pompieri, distrussero pure due auto: a Morbegno il 3 e il secondo l’8 gennaio a Dosso, sopra Campo Tartano.

In quello del 3 ad andare distrutta la macchina di Doris Borla, alloggio-vacanze a Tartano e tra le promotrici di una petizione in paese per chiedere più indagini, mentre nel caso dell’8 l’utilitaria di Valentina Bianchini che era salita in paese a fare visita al padre il quale, da qualche tempo, aveva smesso di offrire il caffè alla mattina a Goter (diminutivo di Giovanni Oteri), come ama farsi chiamare l’arrestato quando non si presenta come “colonnello”, “generale” o “pilota”. Sono i possibili moventi ? Le indagini incessanti degli investigatori, coordinati dalla Procura che si è convinta della bontà degli elementi raccolti (come un dispositivo nella sua auto perquisita) a carico del sospettato, hanno compiuto il passo decisivo quando il “colonnello” ha deciso di colpire a Talamona e Morbegno. Il classico passo falso: è entrata in azione anche la caserma morbegnese e la visione delle immagini delle telecamere ha immortalato l’indagato mentre impugnava una tanica e poco dopo divampava l’ennesimo rogo.