
Giorgio Squinzi e Mario Pedranzini insieme allo Stelvio
Sondrio, 3 ottobre 2019 - La notizia della morte a Milano di Giorgio Squinzi, arrivata il 2 ottobre, ha scosso il mondo dell'imprenditoria italiana come quello dello sport. Tante le testimonianze di cordoglio e gli omaggi per il patron Mapei. Tra queste è significativo il ricordo di Mario Pedranzini, consigliere delegato e direttore generale della Banca Popolare di Sondrio: «Una triste notizia. Giorgio lascia gli "Amici del fare" che lo onoreranno, continuando a pedalare. Per cosa? Si chiederà qualcuno. Per ricordare Giorgio Squinzi, che nella Sua operosa vita ha edificato una grande Famiglia. Quella privata, splendida, con Adriana, Veronica e Marco, i nipoti. Quella aziendale, unica, fatta di Uomini, multicolore come il marchio di Mapei, sempre unita al seguito del Capo. Quella associativa, per far sì che Confindustria diventasse ancor più la "casa comune" degli imprenditori, per trasmettere nell’azione il ruolo dell’impresa quale motore di sviluppo economico e sociale. Quella dello Sport, esemplare, cui ha dedicato entusiasmo e passione, per far trionfare l’etica anche nella competizione».
«Perché il vincere - sottolinea Pedranzini nel suo commosso omaggio - non è mai fine a se stesso e lo spirito agonistico deve far crescere, in ogni campo, i talenti che ognuno di noi possiede e che deve mettere a frutto per una vita e un mondo migliori, nel solco della correttezza e dell’onestà. Un altro pensiero nel segno della riconoscenza. Mapei, insieme con la Banca Popolare di Sondrio, ha dato impulso alla nuova moda, ora diffusa nel ciclismo dilettantistico, dei grandi eventi. Anche qui ha sempre prevalso il pensiero dell’imprenditore illuminato: non solo sponsor di se stesso o della sua azienda, ma anche promotore dei territori in cui "si corre". Come dire che la sussidiarietà e la solidarietà rendono sostenibile il progresso, fatto di impegno, serietà, ricerca dell’eccellenza».
Pedranzini rimarca infine una certezza: «Mapei con "Re Stelvio" continuerà a vivere per celebrare tali valori uniti dall’indispensabile ingrediente dell’Amicizia. Anch’essa espressione di un valore più grande: l’Amore che si ripone in tutto ciò che si fa. Ci vuole Amore, ci vuole passione per "fare bene". Sentimento che legava in modo forte, in unità di pensiero e di azione, il binomio Giorgio Squinzi e Piero Melazzini, non a caso entrambi Cavalieri del Lavoro. Ciao Giorgio. Ad Adriana, Veronica e Marco un affettuoso abbraccio».