SARA BALDINI
Cronaca

Lite e coltellate fra gestori del rifugio: migliora il giovane ferito dallo zio Madesimo

Il trentunenne è stato sottoposto a un delicato intervento all’ospedale Manzoni

Massimiliano Pinoli davanti al “Mai tardi“ di Madesimo

Massimiliano Pinoli davanti al “Mai tardi“ di Madesimo

Madesimo (Sondrio), 20 luglio 2025 –  “Il posto perfetto per una vacanza perfetta... ma solo per pochi eletti... come del resto si fa… per far parte del paradiso”. Fa un certo effetto leggere questa sintetica (e convincente) presentazione sulla pagina Facebook del rifugio “Mai Tardi” situato ai 1.800 dell’altopiano degli Andossi, sopra Madesimo. Qui a metà pomeriggio di venerdì, in cucina, è andato in scena qualcosa di più vicino all’inferno, per dirla tutta, con lo zio, Massimiliano Pinoli, 44 anni, che accoltella il nipote, Ivan Invernizzi di 31, ferendolo in modo gravissimo al costato. Elitrasportato d’urgenza all’ospedale Manzoni di Lecco dove è stato sottoposto a un delicato intervento, non è più in pericolo di vita, ma se l’è vista brutta. Lo zio voleva “soltanto” fare paura al nipote o lo ha accoltellato per dargli una lezione? Pinoli sarà accusato di lesioni oppure del ben più pesante reato di tentato omicidio? I militari dell’Arma di Chiavenna e di Campodolcino già nel pomeriggio di venerdì hanno ascoltato diversi testimoni tra cui il 78enne capostipite del “Mai tardi”, ovvero il nonno di Invernizzi, l’accoltellato. Di ufficiale, tuttavia, su che cosa sia accaduto tra zio e nipote, che insieme gestiscono la splendida struttura di famiglia aperta tutto l’anno e che ha tagliato il traguardo dei “40” nel 2023, non v’è ancora nulla. Non si sa, insomma, se la lite che ha portato Pinoli ad avventarsi sul nipote sia giunta al culmine di dissapori che tra i due duravano da tempo oppure il suo sia stato uno scatto d’ira improvviso. Di certo, nessuno avrebbe mai immaginato che in quel “paradiso” sull’altopiano degli Andossi potessero giungere, nello stesso pomeriggio, elisoccorso, ambulanze, Carabinieri e pm per un simile, gravissimo fatto di sangue. La dimostrazione è che in molti sono venuti a conoscenza dell’accaduto diverse ore dopo dai media, perché si è pensato che il via vai fosse quello “solito”, legato alla macchina dei soccorsi che scatta per i tanti incidenti e infortuni che si registrano quotidianamente in questi mesi di ferie estive sulle nostre montagne.