Omicidio Poggiridenti, Luca ha assunto funghi allucinogeni prima di uccidere lo zio Davide

Sondrio, il nipote della vittima avrebbe assunto sostanze stupefacenti. Ancora ignoto il movente

Luca Iannello all'interrogatorio di garanzia di martedì 9 aprile

Luca Iannello all'interrogatorio di garanzia di martedì 9 aprile

Il movente dell’omicidio che ha sconvolto il piccolo paese di Poggiridenti, tre chilometri dal capoluogo Sondrio, non è ancora noto, ma emergono altri particolari sull’assassinio di Davide Conforto, 62 anni, ucciso dal nipote sabato scorso.

La ricostruzione

Luca Iannello, 24 anni, si sarebbe svegliato alle 8. 30 (risulta residente a Sondrio in via Colda). Dopo aver fatto colazione avrebbe assunto funghi allucinogeni. Poi ha preso la bicicletta e si è recato a Poggiridenti, dallo zio. Nella grande casa di via Masoni (abitazione che era dei nonni materni scomparsi da alcuni anni) la discussione con il parente e, alle 11.30, l’assassinio. Il giovane tenta di strangolare lo zio, poi le coltellate con una lama da cucina, almeno tre. Teatro del delitto il locale dove Davide teneva i computer, al piano terra dell’immobile. I due non avrebbero consumato sostanze insieme. Entrambi risultano disoccupati e incensurati. Il giovane solo alle 18.57 chiama il numero unico di emergenza. La telefonata dura un minuto. Il ragazzo dice di aver ucciso una persona. Poi l’arrivo dei carabinieri che trovano il giovane nel giardino della casa.

L’interrogatorio

Ieri mattina Luca Iannello è stato condotto dal carcere di Sondrio al vicino Tribunale, davanti al gip, Fabio Giorgi, per l’interrogatorio di convalida. Vestito con una felpa scura, spaurito, aveva il cappuccio sulla testa per evitare i flash dei fotografi. Il giovane si è avvalso della facoltà di non rispondere. Tutto è durato circa 15 minuti. Iannello è difeso dagli avvocati Matteo Sergi di Morbegno e Renato Tognini del Foro di Milano.

Il contorno

Pare che fra zio e nipote non ci fossero particolari motivi di attrito. Altre risposte agli inquirenti arriveranno dopo il lavoro dell’anatomopatologo Luca Tajana dell’Istituto di medicina legale di Pavia, che effettuerà l’autopsia su Conforto nell’obitorio dell’ospedale del capoluogo valtellinese. Gli investigatori, intanto, sono ancora impegnati a delineare con precisione quale sia stato il movente del delitto, attraverso anche la lettura e l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati al nipote e su quelli dello zio ucciso. Non si esclude che il giovane possa essere trasferito in un altro penitenziario.