FULVIO D’ERI
Cronaca

Legambiente shock: basta Olimpiadi invernali e solo turismo più sostenibile

"L’evento del 2026 sia l’ultimo di un tempo ormai passato”. Località montane, però, basano le loro fortune sull’attività dello sci alpino

Valfurva, la Carovana dei ghiacciai

Una delle tante iniziative promosse dalla Carovana dei Ghiacciai per accendere i riflettori sulla salute delle montagne

Sondrio, 30 agosto 2024 –  “Le Olimpiadi invernali 2026 rimangano l’ultimo grande evento di un tempo ormai passato. Urgente un cambio di rotta verso un modello di turismo montano invernale più sostenibile”.

E’ questo il concetto forte, fortissimo, o, meglio, la proposta emersa mercoledì al termine dell’incontro effettuato a Bormio nel corso della tappa in Alta Valle della Carovana dei Ghiacciai 2024, la campagna nazionale di Legambiente in collaborazione con Cipra Italia e Comitato Glaciologico Italiano.

L’obiettivo dell’appuntamento di mercoledì è stato quello “di accendere ancora una volta i riflettori sull’urgenza di sviluppare nuove politiche di adattamento alla crisi climatica, con un cambio di rotta verso un modello di turismo montano invernale più sostenibile – dicono da Legambiente -, andando oltre la monocultura dello sci in pista, tutelando al tempo stesso le comunità locali, gli operatori del settore e chi usufruisce a livello turistico della montagna.

E chiedere alle istituzioni che le Olimpiadi invernali del 2026 rimangano l’ultimo grande evento di un tempo ormai passato, aprendo una nuova stagione per il turismo montano in Lombardia e a livello nazionale, nel segno della sostenibilità ambientale e della partecipazione”. Uno scenario non proprio esaltante, per usare un eufemismo, per il turismo invernale (che basa le sue fortune per il 90% sullo sci alpino). Proprio a Bormio è stato presentato Beyond Snow (Oltre la Neve): progetto che ha come capofila EURAC (Accademia Europea di Bolzano) e che coinvolge dieci località turistiche dell’intero arco alpino (per la Lombardia la località prescelta è Piani d’Erna, nelle Prealpi Lecchesi), tutte con un recente passato legato al turismo sciistico. Obiettivo del progetto è quello di esplorare forme di sviluppo locale che si confrontino con il cambiamento climatico, ed in particolare con la disponibilità di neve”.

Bormio, a scanso di equivoci, non rientra tra queste ma “è sempre più riconosciuta l’esigenza di intraprendere nuovi percorsi di sviluppo, che puntino alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali del territorio, e che ricollochino il turismo invernale all’interno di una diversità di offerte”.