Neve fresca a Livigno, si scia ancora: "Sport e movida, stagione dei record"

All’alba 10 gradi sotto lo zero: "Le piste sono ancora perfette". Negli impianti superati gli ingressi pre Covid

Gli sciatori sulle piste di Livigno ripresi dalla webcam del servizio meteorologico

Gli sciatori sulle piste di Livigno ripresi dalla webcam del servizio meteorologico

Livigno (Sondrio) – Al confine tra Italia e Svizzera si scia ancora in modo meraviglioso. Snowpark, piste e discese. L’unica località valtellinese in cui sono ancora aperti gli impianti è come sempre Livigno, che chiuderà i battenti il primo maggio, praticamente un mese dopo le altre località turistiche della provincia di Sondrio. Un calendario allungato che fa la gioia di albergatori, ristoratori, commercianti e degli amanti dello sci, che potranno godersi le ultime discese della stagione.

Le condizioni meteo di questi ultimi giorni danno ragione alla scelta livignasca perché le piste, grazie a un abbassamento delle temperature e alla tanta neve caduta nelle ultime settimane, sono ancora bellissime e consentono ai turisti di scendere come se si fosse ancora in inverno. "Siamo ritornati a temperature natalizie – dice Marco Rocca, ad del Mottolino – In questi giorni al mattino ci sono 10 gradi sotto lo zero e questo ci permette di preparare al meglio le piste, perfette per gli sciatori, presenti in maniera massiccia".

E la stagione che ornai sta per concludersi è da record assoluto, in termini di presenze, per Livigno. Secondo gli ultimi dati la perla della Valtellina ha già superato il milione e duecentomila “primi ingressi2. Il versante del Mottolino chiuderà prima, il 28 aprile, perché da tempo erano previsti dei lavori mentre dalla parte del Carosello 3000 si terrà aperto fino al 1 maggio.

"Avevamo già in programma alcuni interventi – prosegue – In cantiere ci sono due impianti nuovi e quindi chiuderemo qualche giorno prima degli altri. La stagione, ormai prossima alla finea, si può tranquillamente definire la migliore di sempre per Livigno perché non si era mai vista tanta affluenza nella località e sulle piste. Siamo già a 1,2 milioni di ingressi sugli impianti livignaschi, abbiamo superato quota 1,15 dell’anno scorso e ci avviamo a toccare quota 1,25 alla pausa delle attività. E questo malgrado una stagione dove ci sono state tante giornate di maltempo. A marzo per esempio abbiamo “perso“ tre weekend e a Pasqua il clima non è stato di certo favorevole. Sono dati che “stracciano“ quelli del 2018 e del 2019, del pre Covid e che confermano come la gente abbia voglia di montagna, di stare all’aria aperta, di praticare lo sci alpino e le altre discipline invernali. Non ci possiamo di certo lamentare, abbiamo lavorato sempre benissimo, anche a gennaio che solitamente è un mese in cui si “rifiata“ un po’".

Il segreto? "Non credo ce ne sia uno in particolare, molto del merito va alla voglia delle persone di vivere la montagna e il suo ambiente. Su tutte le Alpi è stata una stagione super positiva, hanno invece un po’ sofferto gli Appennini proprio per la mancanza di precipitazioni nevose. Il turista cerca una destinazione strutturata, in cui può trovare oltre a piste ben preparate anche altre attività e servizi di qualità – conclude Marco Rocca – Quanto a offerta, Livigno è sicuramente ai massimi livelli e può presentare un numero maggiore di attrazioni rispetto ad altre località. Anche questo fa la differenza".