Sondrio, 1 ottobre 2024 – “L’esito delle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale mostra la volontà di continuare nell’attività di questa amministrazione. Ora bisogna rimboccarsi le maniche”. È questo il commento di Davide Menegola, presidente della Provincia, non appena è stato certo l’esito del voto di domenica. Dalle 8 alle 20 nella sala consiliare di palazzo Muzio erano chiamati a votare 896 grandi elettori tra primi cittadini e consiglieri dei 77 Comuni di Valtellina e Valchiavenna: alla chiusura delle urne aveva votato il 72%.
Risultato finale è stato di 9 a 1, ovvero Emanuele Nonini, Maria Beatrice Bianchini, Alessandro Pedrini, Patrizio Del Nero, Omar Iacomella, Dario Corvi, Renata Petrella, Roberta Songini e Francesco Romualdi, tutti appartenenti alla lista 1 “Valtellina e Valchiavenna”, mentre Stefania Stoppani è stata eletta per la lista 2 “Civica per Cambiare”.
Stoppani
“Sono molto felice del risultato raggiunto – ha dichiarato Stoppani, sindaco di Tirano - e quindi partirò carica per fare in modo che la mia città e il mandamento del Tiranese siano degnamente rappresentati in seno all’amministrazione provinciale”. “Come sindaco di Tirano – ha aggiunto - ho sentito molto forte la responsabilità di rappresentare la mia città negli enti superiori. Grandi sfide e temi come sanità, Olimpiadi, turismo devono necessariamente trovare una sintesi nell’ente Provincia. Da queste considerazioni è nata Civica per cambiare, lista trasversale che si prefigge di trovare degli spazi che nella lista istituzionale non erano garantiti proprio perché lì ha prevalso una logica politica”.
Il presidente Menegola dopo aver ringraziato “tutti coloro che si sono resi disponibili a questa competizione e i componenti del consiglio provinciale uscente” ha concluso le proprie riflessioni post voto con un appello all’unità del territorio rappresentato dal Consiglio stesso. “È evidente che alla vigilia dei Giochi olimpici invernali questo sia un elemento fondamentale per ottimizzare le risorse, umane ancor prima che economiche, in un momento nel quale la disponibilità a dedicarsi alla cosa pubblica è estremamente critico”.