Allarme lupi in Valtellina: "Allontanate i predatori". Già raccolte 2.500 firme

L’associazione “Difesa Rurale“ invoca dalla Regione un piano di gestione All’appello si uniscono pure 12 sindaci preoccupati della Valchiavenna

Allarme lupi

Allarme lupi

Chiavenna (Sondrio) –  È diventata una questione politica la presenza dei lupi in Valtellina. Nonostante il loro numero sia esiguo, un solo branco censito al Tonale con 6 individui e un paio di esemplari segnalati a dicembre 2022 nella zona dei laghi di Cancano, la loro presenza non passa inosservata e anzi sta alimentando la paura collettiva. A Chiavenna durante il fine settimana centinaia di persone hanno aderito alla raccolta firme dell’associazione Difesa Rurale che invoca interventi immediati.

«Allarmati dalle continue incursioni in stalle, giardini, cortili, abitazioni chiediamo che la Regione si faccia promotrice in tempi rapidi di un protocollo di gestione dei lupi potenzialmente pericolosi come già per l’orso bruno – chiedono i volontari dell’associazione – Oltre al monitoraggio di questi predatori chiediamo l’allontanamento e la rimozione degli esemplari che manifestino comportamenti potenzialmente pericolosi".

Un po’ come in Trentino per gli orsi. A Chiavenna sono già state raccolte oltre 2.500 firme, ma molte altre potrebbero aggiungersi in calce al documento che finirà sul tavolo degli assessori regionali all’Ambiente e all’Agricoltura. Un’analoga richiesta è stata avanzata anche dagli allevatori lombardi, che si sono rivolti direttamente al ministero della Salute invocando un piano di contenimento per i grandi predatori.

Alla protesta hanno aderito anche dodici sindaci della Valchiavenna, preoccupati dalle 13 predazioni censite negli ultimi mesi ai danni di una decina di aziende agricole che hanno perso una 70ina di capi. "Nessuno chiede di abbatterli ma di fare qualcosa per rendere la coesistenza più facile – conclude Mario Pighetti, vicepresidente di Difesa Rurale – In Lombardia ci sono 22 parchi e 65 riserve. Basterebbe confinarli in un luogo sicuro per loro e per l’uomo".

Più facile a dirsi che a farsi visto che il lupo si sposta anche per decine di chilometri quando caccia e soprattutto, come spiegano gli esperti, non può essere considerato responsabile di ogni animale sbranato. Vanno infatti presi in considerazione gli attacchi compiuti dai cani selvatici o di esemplari che si sono ibridati con il lupo. In Valchiavenna però la sua presenza fa paura e questo è il problema più grande alla vigilia della ripartenza della stagione turistica.