
Fabio Molinari, ex provveditore agli studi della provincia di Sondrio
Sondrio – Sì alla perizia psichiatrica per Fabio Molinari. Alcune settimane fa, quando – colpo di scena - Stefano Di Pasquale, il suo avvocato difensore, chiese per lui il rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica, il "tribunale non autorizzato" dei social non trattenne lo sdegno verso una mossa subito bollata come estremo tentativo per evitare una condanna verosimilmente pure pesante. Come noto l’indagine prese avvio da alcuni esposti che denunciavano le condotte a dir poco disinvolte dell’ex provveditore agli studi Molinari, accusato di numerosi reati – tra questi peculato, concussione, induzione indebita - e oltre ai 38 imputati (ma per sei di loro gli atti sono stati trasferiti alle Procure di Bergamo e di Brescia), tra cui 5 dirigenti scolastici di altrettanti istituti della provincia, portò a individuare 108 parti offese.
Ma se il 20 febbraio scorso l’udienza era quella dedicata alla richiesta di riti alternativi, ieri il giudice Fabio Giorgi li ha tutti accolti (5 abbreviati, 17 "map", ovvero le messe alla prova e due patteggiamenti), compresa la perizia psichiatrica per l’ex dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Fabio Molinari. Ad occuparsene è stata individuata come perito Rossana Botti di Seregno, psichiatra, psicoterapeuta e criminologa. Già fissata per il 19 marzo l’udienza di convalida dell’incarico, che vedrà quindi la professionista alle prese con la massiccia documentazione medica prodotta dal legale del dirigente Molinari, documentazione volta a provare la non totale capacità di volere del provveditore all’epoca dei fatti che gli sono contestati e che trascinarono nei guai anche numerose altre persone tra cui presidi, direttori amministrativi e giovani e giovanissimi collaboratori dei quali amava circondarsi.
Parrebbe che esiti di visite ed esami clinici del Molinari appartengano anche a periodi di parecchi anni precedenti il suo insediamento nella sede di via Donegani, tanto che viene spontaneo domandarsi il motivo di mettere al vertice dell’organo che coordina l’intero e articolato mondo scolastico provinciale una persona già psicologicamente fragile e sofferente di disturbi. Poiché gli abbreviati vanno trattati tutti insieme, i tempi necessari per espletare la perizia per Molinari dilateranno di conseguenza anche l’attesa di Maria Pia Mollura, ai tempi numero uno dell’Ic Paesi Orobici, di Maria Rita Carmenini, allora dirigente dell’Ic Damiani di Morbegno e di altre tre imputati che hanno chiesto questo rito.