Talmente bello che rischiava di non arrivare a Brescia. Sul pannello del Polittico dedicato a San Sebastiano ci aveva messo gli occhi anche il Duca di Ferrara Alfonso I d’Este che, per il tramite del suo ambasciatore a Venezia Jacopo Tebaldi, era riuscito a convincere Tiziano a vendergli la tavola destinata ad Averoldi, sostituendola con una nuova, raggirando così il vescovo committente. "Era tutto combinato, ma alla fine il Duca ebbe un moto di coscienza e scrisse a Tebaldi di non voler fare “questa ingiuria a quel venerandissimo legato“", ha ricostruito Dotti. Grazie al pentimento il Polittico originale è a Brescia.
CronacaL’arrivo in città in extremis