REDAZIONE SONDRIO

Lanzada ricorda don Silvio Bradanini: "Di lui resta la passione per la musica"

Il parroco fondò e diresse per anni il coro Cai della Valmalenco .

Il parroco fondò e diresse per anni il coro Cai della Valmalenco .

Il parroco fondò e diresse per anni il coro Cai della Valmalenco .

LANZADA (Sondrio)

"Amava la compagnia, quando si andava in giro con lui si cantava sempre…", ricorda uno dei suoi storici coristi del Cai Valmalenco. Di certo, aveva fatto proprio l’adagio di Sant’Agostino “Chi canta, prega due volte“ don Silvio Bradanini, che domenica scorsa Lanzada ha voluto ricordare a 35 anni dalla scomparsa. Nato a Pedenosso il 17 ottobre 1927 e ordinato sacerdote il 29 giugno 1951, fu parroco di Premadio per quasi vent’anni (1953-1974) per poi trasferirsi a fare il pastore d’anime a Lanzada, dove stette per un quarto di secolo, dal 23 giugno 1974 al 19 febbraio 1989, quando a causa delle condizioni per nulla buone del suo cuore (morì a 62 anni nel novembre dello stesso anno) lasciò parrocchia e parrocchiani nelle mani di don Renato Lanzetti. Don Bradanini nei suoi anni malenchi si prodigò per la parrocchia, promuovendo numerosi interventi – dal tetto alla nuova pavimentazione in ghiandone e rosa sardo, dall’illuminazione alle vetrate – e il completamento di diverse opere di restauro. Dai frequentatori meno assidui delle funzioni religiose verrà ricordato per la passione per il canto.

Non soltanto il sacerdote originario dell’Alta Valle costituì la corale di Lanzada, ma fu pure il padre fondatore del coro Cai della Valmalenco, che diresse anche per alcuni anni. Una formazione, quella delle voci oggi guidate da Carlo Pegorari, che è molto nota oltre che richiesta proprio per le esibizioni sempre ricche di pathos, che naturalmente è stata al centro della cerimonia in ricordo di don Bradanini con la Santa Messa celebrata dal parroco della comunità pastorale della Valmalenco don Renato Corona. Sara Baldini