La scuola che cambia Lezioni anti-hacker

La preside dell’Istituto Badoni: "Viviamo in uno scenario mondiale nel quale le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la nostra quotidianità".

La scuola che cambia  Lezioni anti-hacker

La scuola che cambia Lezioni anti-hacker

di Daniele De Salvo

Nella mente degli hacker, per conoscerli meglio, per imparare a capire come ragionano, per prevedere le loro mosse, per prevenirli e bloccarli. Non è la trama di un film di spionaggio, né di un libro noir. È quanto hanno imparato a scuola le studentesse e gli studenti dell’istituto superiore statale Antonio Badoni di Lecco.

"In uno scenario mondiale, nel quale le nuove tecnologie hanno rivoluzionato la nostra quotidianità disegnando un quadro sicuramente innovativo, ma, per molti versi, allarmante, riteniamo di dover aiutare i nostri ragazzi e le nostre ragazze a destreggiarsi con consapevolezza e responsabilità tra falsi profili, propagande selvagge, disinformazione, "quotidiano pedinamento digitale", cyberbullismo, rispetto della privacy e sicurezza", spiega la preside Luisa Zuccoli. Da qui la proposta di corsi e lezioni di cybersecurity finanziari degli imprenditori di Univerlecco, in collaborazione con gli esperti di Easynet e del Politecnico di Milano.

Gli studenti di terza sono stati coinvolti in un livello base, a cui seguirà un percorso dedicato esclusivamente a chi frequenta l’indirizzo di Informatica e telecomunicazioni. Gli studenti di quarta Informatica e telecomunicazioni hanno invece affrontato, oltre al percorso specialistico già previsto dal piano didattico, una settimana di laboratorio di 30 ore sulla sicurezza delle applicazioni e delle reti, grazie al supporto di specialisti di aziende esterne e degli ethical hacker di Enforcer.

Gli informatici del futuro si sono sfidati in una serie di attacchi e difese informatici, per formarsi direttamente sul campo a diventare penetration tester, ethical hacker e security consultant, che sono le tre principali figure professionali ormai indispensabili in tutte le aziende pubbliche e private di qualsiasi settore, previste tra l’altro dalle normative europee in materia di sicurezza informatica.

Gli studenti hanno quindi indossato i panni dei pirati informatici per capire il punto di vista che guida gli attaccanti, per comprendere come difendersi al meglio.

Ci sono poi i risvolti di legge da conoscere. Così come si legge nel articolo 615 ter del codice penale, "chiunque, abusivamente, si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni".