
Sondrio, le norme erano attese da tempo
Dopo anni di attesa, l’Italia ha finalmente una legge quadro sulla montagna, un provvedimento che non solo colma un vuoto legislativo, ma riparametra il territorio restituendo valore alle comunità. La nuova norma richiama gli escursionisti alla frequentazione consapevole e responsabile della montagna e riconosce l’unicità dei professionisti del collegio nazionale guide alpine (guide alpine, accompagnatori di media montagna e guide vulcanologiche) e li pone come figure centrali.
All’interno del testo, due articoli in particolare sono dedicati ai professionisti del collegio nazionale guide alpine e al loro lavoro: viene ribadito il riconoscimento come professioni della montagna delle figure di guida alpina, aspirante guida, accompagnatore di media montagna e guida vulcanologica. L’attività escursionistica viene riconosciuta come strumento essenziale per la tutela e la promozione del patrimonio ambientale.
Di particolare importanza è anche un comma che stabilisce come "il fatto colposo del fruitore costituisca caso fortuito ai fini della responsabilità civile": ad esempio se un escursionista si fa male a causa di un evento casuale come la caduta di un sasso, o di un proprio comportamento imprudente o disattento, questo viene considerato un caso fortuito. In pratica, la responsabilità del danno non ricade automaticamente sugli enti gestori del territorio o su chi ha compiuto opere per la manutenzione dei percorsi.
Un passo fondamentale per i tanti professionisti che operano dalla Valchiavenna, alla Valmalenco fino ai sentieri dell’alta Valtellina, nel Bormiese, dove si concentra il numero maggiore di turisti.
F.D’E.