Ieri mattina, davanti al Gup di Como Carlo Cecchetti, il medico legale Giovanni Scola ha descritto le fratture multiple al cranio subite dalla vittima dell’aggressione, di violenza inaudita, avvenuta a ottobre 2021 in un parcheggio a lato della strada che da Menaggio conduce verso Grandola. Quella sera un uomo incappucciato si era accanito contro la vittima, un uomo di 37 anni: era stato immobilizzato e colpito ripetutamente al volto e alla testa con un martello, bloccato solo grazie all’intervento degli automobilisti di passaggio, che avevano consentito alla vittima, grondante di sangue, di fuggire e nascondersi in una palazzina poco distante.
A processo con rito abbreviato è finito Hennadiy Chernenko, ucraino di 45 anni, accusato di tentato omicidio in concorso con il connazionale Andrey Kostenko, 46 anni, promotore finanziario con casa a Tremezzina, che ha scelto invece il dibattimento. Nelle settimane successive i carabinieri della stazione e del Nucleo Operativo di Menaggio, coordinati dal sostituto procuratore Mariano Fadda, avevano ricostruito che la vittima dell’agguato aveva una relazione con la moglie di Kostenko, una donna originaria del Kazakistan di una decina di anni più giovane di lui, con cui il matrimonio si era avviato verso la separazione. La donna e il nuovo compagno erano stati localizzati nel parcheggio, e aggrediti. Kostenko era stato riconosciuto dalla moglie, a sua volta ferita, ma era sparito. Fino a febbraio dello scorso anno, quando gli inquirenti erano risaliti a un alias utilizzato dall’uomo, con il quale si era procurato documenti di identità, utilizzati per nascondersi in un albergo di Milano.
Pa.Pi.