ROBERTO CANALI
Cronaca

Il futuro dello sci al San Primo: "Impianti dismessi al 90%"

Il sindaco di Bellagio Barindelli ridimensiona la portata del progetto. L’idea aveva fatto venire i brividi a una trentina di associazioni ambientaliste.

Il futuro dello sci al San Primo: "Impianti dismessi al 90%"

Il futuro dello sci al San Primo: "Impianti dismessi al 90%"

Dopo essere stato accusato per mesi di voler riaprire, insieme alla Comunità Montana del Triangolo Lariano, la stazione sciistica in cima al Monte San Primo alto poco più di 1.600 metri sfidando il cambio climatico il sindaco di Bellagio, Angelo Barindelli, ha deciso di dare la sua versione dei fatti in tv. Ieri mattina, ospite alla trasmissione di LA7 “L’aria che tira“ ha ridimensionato la portata del progetto che aveva fatto venire i brividi a una trentina di associazioni ambientaliste e al CAI, meritandosi sei servizi anche sul quotidiano britannico Daily Telegraph e il sito nel network statunitense CNN. "Il progetto non sta nei termini in cui viene descritto - ha spiegato il sindaco in tv - Dei cinque milioni di euro di finanziamenti pubblici (ottenuti da Regione Lombardia e dal Ministero dell’Interno ndr.) due milioni sono destinati alla Colonia Bonomelli, destinati per ospitare i giovani da tutta Europa. Il terzo milione per recuperare l’Alpe del Borgo e mantenere le mucche al pascolo al San Primo. Il quarto per fare un invaso per raccogliere l’acqua, per far fare un rifornimento all’antincendio ed evitare così di dover scendere fino al lago in caso di emergenza". Solo un milione di euro è destinato al capitolo sci, ma anche in questo caso non per fare del San Primo un concorrente dei vicini Piani di Bobbio. "Noi abbiamo tre impianti esistenti, si chiamano Terrabiotta, Forcella e Baby, tutti insieme occupano tre chilometri e mezzo di piste - prosegue il sindaco - Il nostro progetto è dismettere tre chilometri e tenerne solo 300 metri, ovvero il tracciato della pista Baby che si trova in un canalone. Per inciso oggi sul San Primo c’è la neve e in quel tratto che si trova a nord la temperatura è di -5/-7 gradi. Quindi non c’è nessuna stazione sciistica all’orizzonte: andremo a dismettere il 90% degli impianti esistenti e sulla pista che terremo andremo a sostituire gli impianti di risalita con un tapis roulant proprio perché è più sostenibile. I cannoni sparaneve che sono citati nel progetto sono solo due e serviranno la pista Baby, se farà troppo caldo li sposteremo in quota. Non vogliamo fare business, ma offrire ai nostri ragazzi l’opportunità di fare sport: a Bellagio c’è il lago, la montagna e adesso ci sarà anche lo sci".