FULVIO D’ERI
Cronaca

Nuovo Ddl frontalieri: “Un passo in avanti ma ancora non basta”

I sindacati: superata la questione fiscale e il pasticcio della legge di un anno fa. La soluzione del Governo è una rinuncia a trovare un’intesa con la Svizzera

La dogana di Villa di Chiavenna che porta nei Grigioni

La dogana di Villa di Chiavenna che porta nei Grigioni

Sondrio – Il Ddl di iniziativa governativa sui frontalieri produce i primi effetti ma c’è ancora molta strada da fare. "Non sono sufficienti – sottolineano con un comunicato le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Unia, Ocst e Syna –. Con un nuovo disegno di legge di iniziativa governativa che prevede nuove misure relative ai lavoratori frontalieri si è inteso superare uno dei problemi sull’imposizione fiscale che l’applicazione pasticciata della nuova legge del giugno scorso, ancora largamente inapplicata, ha già prodotto in ordine alla distinzione tra vecchi e nuovi frontalieri e alla definizione dei Comuni di confine nella fascia dei 20 km. Il legislatore intenderebbe per questa via ricomprendere negli elenchi dei Comuni di confine a partire dal 1° gennaio 2024, altre 72 nuove comunità locali precedentemente non contemplate e non incluse negli elenchi cantonali, a cui garantire i ristorni fiscali futuri, escludendo espressamente crediti sul passato, pur qualificando i frontalieri residenti come nuovi frontalieri con tassazione concorrente secondo la norma introdotta nella legge di recente promulgazione”.

"Il Ddl propone l’introduzione di un’imposta omnicomprensiva del 5% sostitutiva della fiscalità concorrente. Le tasse così versate sarebbero nelle valutazioni del Governo, nel complesso, pari a quelle dovute se tassati solo alla fonte come i vecchi frontalieri. Il legislatore propone inoltre di estendere il medesimo trattamento opzionale ai frontalieri dei Comuni della provincia di Sondrio che si recano in Ticino, con l’intento di risolvere per questa via l’annosa questione del cambio di stato dei vecchi frontalieri, ora considerati nuovi e quindi soggetti ai cambiamenti previsti dalla nuova legge a partire dall’anno fiscale in corso". Per il sindacato "questa soluzione rappresenta la definitiva rinuncia del Governo a trovare un’intesa con Berna sulla materia" e chiedono un nuovo intervento sul Ddl.