
Il pilota valtellinese Agostino Folini al lavoro su un elicottero
Val Masino (Sondrio), 10 gennaio 2020 - Non ci sono colpevoli . Sono stati tutti assolti per non avere commesso il fatto gli imputati di Elitellina Spa a processo per la tragedia avvenuta il 31 luglio del ca, in alta Valmasino, a 3100 metri. In quella tragica giornata perse la vita l’intero equipaggio dell’Ecureuil B3 : il pilota Agostino Folini, 51 anni; il tecnico specialista Marco Gianatti, 35 anni, e il motorista Stefano Olcelli, di 28 anni. Al termine del processo in rito abbreviato, il giudice Pietro Della Pona ha assolto con formula piena gli imputati di omicidio colposo, tutti legati alla società proprietaria del velivolo che precipitò: Guido Fratta, classe 1925, all’epoca presidente di Elitellina; Franco Moro, del ’42, e Lorenzo De Stefani del ’76 di Chiavenna; l’ad Enrico Carraro del ’57 di Padova; Valerio Protasoni, del ’57 di Gallarate; Stefano Ramponi, del ’75, di Sondrio.
Il pm Elvira Antonelli , sulla base anche della consulenza tecnica del professor Stefano Benassi, coordinatore del settore elicotteri per l’Anpac (Associazione nazionale piloti di aviazione civile), chiese l’archiviazione, ma il gip accolse l’opposizione dell’unica parte civile rimasta nel procedimento (gli eredi di Folini) che chiese fosse analizzata l’Ecu, l’impropriamente chiamata “scatola nera“. "La sentenza ci ha lasciato letteralmente increduli - afferma Annamaria Bonettini, la vedova del pilota che a fatica siamo riusciti a convincere nel fare alcune dichiarazioni perchè assolutamente non incline a forme di protagonismo - nonostante avessimo dimostrato, grazie al minuzioso lavoro svolto dal nostro perito, comandante Alessandro Rostirolla, molteplici anomalie procedurali e comprovate carenze nella manutenzione dell’elicottero sul quale hanno perso la vita mio marito Agostino e i suoi due colleghi. Le indagini si sono dimostrate inadeguate. In una relazione dell’Ansv, poi, è stata addirittura fatta confusione sulla tipo di elicottero utilizzato (che non richiedeva alcuna abilitazione al volo strumentale essendo un elicottero comportante il solo volo a vista) e si è commesso l’errore di non prelevare i campioni di carburante dalla cisterna di Gordona e dai furgoni aziendali che avevano rifornito l’elicottero nelle ore antecedenti il dramma. Il risultato è che non si potrà mai sapere che tipo di carburante ci fosse nel serbatoio al momento dell’incidente. Per non parlare di come è stata affrontata, sempre dall’Ansv, la questione delle condizioni meteo, con inserimento di “bollettini previsionali” e foto del giorno antecedente e di quello successivo all’incidente. Come a dire che a 3000 metri, sulle Alpi, con il cambio repentino di nuvolosità spesso in pochi minuti, una foto scattata a 24 ore di distanza possa “provare” le condizioni meteo al momento dell’incidente…".