SARA BALDINI
Cronaca

Educazione affettiva fra i banchi

Ti amo da morire. No, meglio "ti amo da vivere". Mi hai rubato il cuore. "Ok, ora però ridammelo". E...

Ti amo da morire. No, meglio "ti amo da vivere". Mi hai rubato il cuore. "Ok, ora però ridammelo". E ancora: "Sei la mia vita. Ma non tutta…" Per un mese a partire da quest’oggi, sino al 30 maggio, Piateda, Chiuro e i ragazzi della scuola media di Ponte avranno l’opportunità di imparare a usare le "parole dell’amore". L’iniziativa è stata infatti significativamente chiamata "L’amore conta, le parole per dirlo anche", si articola in diverse azioni e rientra nel progetto più ampio denominato "Un paese che educa" finalizzato a costruire, appunto, una "comunità educante" per accompagnare la crescita di bambini e ragazzi nei piccoli centri e contrastare la povertà educativa, coinvolgendo direttamente le realtà locali e il tessuto sociale.

Ieri alla sala Songini del Comune di Piateda la presentazione del "mese dell’educazione affettiva" alla presenza dei diversi attori delle realtà coinvolte: Cooperativa Forme, i Comuni di Chiuro, Piateda, le associazioni sportive PentaPiateda, GDS Chiuro e Olympia Piateda, Acli Provincia di Sondrio e Istituto comprensivo di Ponte in Valtellina. Come detto, le azioni sono più d’una: si va dal percorso di educazione affettiva rivolto alle classi terze della media dell’IC di Ponte in Valtellina, a cura di professionisti di Forme, alle affissioni di manifesti nei tre Comuni coinvolti, per richiamare l’attenzione di tutti sulle parole che utilizziamo quando parliamo di sentimenti. E ancora, gadget che saranno distribuiti a ragazzi e ragazze con frasi significative che richiamano il tema, per sensibilizzarli ad un uso attento delle parole nelle loro relazioni e un gioco in scatola di educazione affettiva e immedesimazione sul tema del consenso, dal titolo "Sei d’accordo", a disposizione in quelle che sono definite le "botteghe educanti", ovvero luoghi significativi d’incontro per i più giovani. Il 22 maggio la sala Songini ospiterà poi l’appuntamento rivolto a tutti "Crescere insieme. Perché parlare di educazione sessuale e affettiva".

S.B.