
Federico Mattia Dolci e Giacomo Grattirola
La storia di Federico Mattia Dolci e Giacomo Grattirola, partiti giovanissimi dalla Valtellina, è una storia che parla di cambiamento e di tenacia. Credere in un’idea sino a vederla trasformarsi in successo. La loro Boom, azienda fondata nel 2018 insieme ad un terzo socio, Jacopo Benedetti, in pochi anni si è ampliata notevolmente, tanto che già nel 2020 veniva considerata tra le startup in più rapida crescita a livello europeo. Dalla passione per la fotografia ad un business che oggi, si appura dal loro sito, tocca 60 Paesi nel mondo, con aziende globali del calibro di Dolce&Gabbana, Glovo, Deliveroo e Westwing.
"Quando acquistiamo un qualsiasi bene in internet quello che in primo luogo scegliamo è un’immagine. Il contenuto visivo è quindi fondamentale, così come lo è la velocità. Qualcosa che l’ulteriore spinta alla digitalizzazione necessariamente imposta dalla pandemia ha reso ancora più imperante" racconta Federico Mattia Dolci, cofondatore e ceo di Boom, piattaforma, all-in-one, che gestisce per conto di player internazionali l’intero flusso di lavoro relativo ai contenuti visivi. Con Giacomo Grattirola, altro fondatore e attualmente presidente della società, un’amicizia di vecchia data.
Oggi i due, con Jacopo Benedetti e altri giovani talentuosi, sono stati inclusi da Forbes tra i 30 ragazzi più influenti d’Europa per il settore tecnologia: "Un onore, ma anche un’importante responsabilità per l’ecosistema Italia" commenta Dolci. Questa, una delle tante soddisfazioni provenienti da Boom, una realtà che vanta numeri davvero positivi: un team globale di oltre 100 dipendenti, di cui il 52% donne, con un’attività distribuita su 12 Paesi e 23 città. A Milano e Berlino due uffici, o per dirla con le parole dei fondatori due spazi di condivisione, in cui le persone sono libere di andare per incontrarsi e lavorare, senza alcun obbligo. Perché la libertà di orari e luogo di lavoro rende le persone libere, responsabili e maggiormente produttive.
"Un nuovo capitalismo, più umanistico. Per questo il nostro vero competitor è lo status quo: l’obiettivo è dimostrare che le cose si possono fare diversamente da come le abbiamo fatte sinora. In tal senso ci piacerebbe portare l’esempio, anche in Valtellina, che noi crediamo essere una miniera di opportunità che meritano di essere riscoperte e raccontate al mondo! Con voce corale" conclude Federico Mattia Dolci.