REDAZIONE SONDRIO

"Dinner in the sky", via i sigilli all’impianto

I proprietari del ristorante sospeso avevano fatto ricorso dopo il sequestro per motivi di sicurezza

Un anno dopo il sequestro preventivo, avvenuto a settembre 2021 per tutela dell’incolumità dei lavoratori, dei clienti e dei passanti, il Tribunale del Riesame di Como ha ordinato la restituzione dell’impianto ai proprietari, accogliendone il ricorso. L’indagine, condotta dai carabinieri dell’ispettorato del Lavoro di Como, riguarda la piattaforma utilizzata per l’iniziativa "Dinner in the sky", un elevatore su cui è installato un ristorante che consente di pranzare e cenare a 50 metri di altezza. La scorsa estate aveva fatto tappa a Bellagio, ed era stato installato sul lungolago in via Carcano. Tuttavia l’accertamento svolto dai Carabinieri dell’Ispettorato e della Stazione di Bellagio, con la GdF, aveva bloccato l’attività, contestando una serie di violazioni in materia di sicurezza. Relative non solo all’incolumità delle persone che si trovavano sull’impianto o nella sua area di gravitazione, ma anche alla loro formazione sui luoghi di lavoro. La proprietaria dell’impianto, Ana Maria Bercea, ha tuttavia promosso ricorso in Cassazione relativamente all’idoneità della struttura, chiedendone il dissequestro. Ricorso accolto in primis dalla Suprema Corte, che ha inviato al Tribunale di Como per motivare. Riguardava una valutazione puramente tecnica di conformità e idoneità dell’impianto, che era stato modificato per adattarlo a quel particolare utilizzo. I giudici di Como hanno preso atto che la piattaforma nel 2020 aveva superato il vaglio di conformità espresso dalla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, prevedendo che potessero essere somministrati alimenti e bevande. Parere favorevole espresso anche sulla scorta di una certificazione di conformità rilasciata da un ente accreditato. In indagine rimangono ancora le ipotesi di violazione di una serie di misure di sicurezza dei lavoratori. Paola Pioppi