Il nuovo Quentin Tarantino? Potrebbe essere a Sondrio. Il paragone forse è un po’ azzardato perché Tarantino, con i suoi capolavori Pulp Fiction e Kill Bill, è uno dei registi più influenti della sua generazione, ma la storia del diciannovenne Danilo Proh ha qualche tratto in comune.
Regista autodidatta, ha ottenuto due riconoscimenti di spessore per la sua prima opera amatoriale. Dopo aver vinto un premio al Reale Film Festival di Milano, nella sezione Local Horizons, ha ricevuto una menzione speciale dalla giuria dell’Indie Short Festival di Los Angeles, con la sua prima opera noir: Bloody Date (Appuntamento sanguinoso). Come inizio non c’è male.
"Tutto è iniziato fin da piccolo quando con mio nonno guardavo i film western – racconta Danilo, che frequenta la quinta all’istituto tecnico statale De Simoni di Sondrio –: mi sono appassionato al cinema. Di film ne ho visti tantissimi. Il mio genere preferito? Gangster, un po’ stile Tarantino, il mio idolo".
Anche Tarantino iniziò la carriera ammirando e guardando da giovane gli “spaghetti western“.
"Oltre che a Tarantino mi ispiro ai grandi, a iniziare da Scorsese. Cerco di carpire da tutti…".
Come è nata l’idea di Bloody Date? "Tra marzo e aprile ho deciso di creare qualcosa di mio. Ho allestito la Dani Entertainment, una “casa cinematografica“ dove pubblicare i miei lavori. In un mese e mezzo ho scritto la scenografia di Bloody Date. Con i mezzi a mia disposizione, ho prodotto il girato e poi il cortometraggio. Sono un autodidatta, ho imparato tutto da solo".
Un corto accolto molto bene. "Non mi aspettavo di essere selezionato al Reale Film Festival ma soprattutto sono rimasto sorpreso quando dall’Indie Short Fest mi hanno comunicato di aver avuto una menzione per Bloody Date, che parla di Javier e del suo passato oscuro, di una scelta sbagliata con parecchi risvolti. Mi piacerebbe presentarlo a Sondrio in una “premiere“ e poi farlo uscire su tutti i canali".
Per il futuro? "Il mio desiderio è cercare di coronare il mio sogno. Mi iscriverò a qualche corso, per migliorare e crescere. Il prossimo lavoro l’ho già in mente, un corto sentimentale con un messaggio per i giovani che vedo troppo omologati: credete nei vostri sogni e coltivate le vostre passioni".