Coronavirus, caso sospetto in provincia di Sondrio

L’allarme per l’alunno dell’Istituto di Agraria di Codogno originario della Valdidento e per i suoi contatti

I controlli sul coronavirus

I controlli sul coronavirus

Sondrio, 23 febbraio 2020 - Caso sospetto di Coronavirus in provincia di Sondrio, e anche se nella tarda serata di ieri non è giunta alcuna conferma ufficiale, sembra proprio che un 17enne di Valdidentro sia stato contagiato. Il giovane studia all’Istituto agrario statale Tosi di Codogno ed è tornato a casa, in una frazione del paese dell’Alta Valtellina, venerdì pomeriggio.

Ieri mattina al suo risveglio stava male, aveva la febbre alta, con picchi di 40 gradi. I genitori hanno chiamato il 112 e a casa del 17enne attorno a mezzogiorno è giunta un’ambulanza, il personale ha effettuato un tampone al ragazzo per poi trasportare quanto prelevato all’ospedale Sacco di Milano per le analisi. Gli esiti ufficiali, però, in serata non erano ancora arrivati, seppur fonti accreditate abbiano confermato l’esito positivo degli esami. Già nelle ore di attesa sono stati individuate le persone con cui il 17enne è entrato in contatto nelle ultime ore, compresi diversi studenti valtellinesi di quello stesso istituto agrario, alcuni dei quali avrebbero anche fatto il viaggio di ritorno a casa insieme a lui.

Si tratterebbe, da quanto appreso, di giovani di Sondalo, Livigno, Bormio e Valfurva. Ma loro non sono gli unici a frequentare l’istituto. C’è anche una studentessa milanese. Ma per prima cosa la madre tiene a precisare che «sta bene, ha solo tosse. Ma per precauzione ho preferito chiamare sia il 112 e sia il 1500 per chiedere un controllo». Solo che il tempo passa. «Da venerdì sto aspettando che qualcuno mi ricontatti: voglio rendere nota la situazione perché ritengo che i pendolari siano tra le categorie a rischio».

La ragazzina milanese frequenta anche lei l’istituto Agrario di Codogno e che fa la spola tra la cittadina della provincia di Lodi al centro del focolaio coronavirus e il capoluogo lombardo. «Ho chiamato venerdì nel pomeriggio, spiegando la situazione e dicendo che mia figlia era lievemente influenzata. Ho contattato due volte il 112 e una sola il 1500: ho ricevuto risposta dopo un’attesa di mezzora. Pensavo si sarebbero attivati almeno facendo un tampone ma ancora non è venuto nessuno, né sono stata ricontattata. Oggi (ieri per chi legge, ndr) ho telefonato al triage dell’Ospedale Sacco e mi hanno invitato a contattare gli stessi numeri. Io non sono preoccupata, ma mi domando se il sistema sia efficace, al di là del mio caso: bisogna considerare in maniera più seria la situazione dei pendolari. Quanti studenti sono fuori sede e viaggiano da una città all’altra, tutti i giorni?».