REDAZIONE SONDRIO

Col parapendio a 4mila metri ha sorvolato il Pizzo Bernina

Con l'eleganza di un’aquila, insieme al suo parapendio, ha sorvolato ed è atterrato sulla Marco e Rosa, il rifugio più alto di Lombardia, a 3609 metri, punto di partenza per la salita al Bernina. Il temerario, primo in assoluto, è Davide Grosina, 32 anni di Castello dell’Acqua di Camilla Martina

Uno scorcio delle Alpi (Ansa)

Lanzada (Sondrio), 4 agosto 2014 - Con l'eleganza di un’aquila, insieme al suo parapendio, ha sorvolato ed è atterrato sulla Marco e Rosa, il rifugio più alto di Lombardia, a 3609 metri, punto di partenza per la salita al Bernina. Il temerario, primo in assoluto, è Davide Grosina, 32 anni di Castello dell’Acqua. «Ho conseguito il brevetto di volo a Bright in Australia nel 2010 e da allora ho volato continuamente in Australia, Nuova Zelanda, Nepal, Cambogia, Spagna e Repubblica Domenicana, Italia e Svizzera», racconta il giovane, con all’attivo la bellezza di quasi 1000 voli e il grande sogno, custodito gelosamente da qualche anno, di riuscire a sorvolare la cima del Bernina, atterrando poi alla Marco e Rosa.

«Non ho mai trovato le condizioni perfette per farlo - prosegue - Essendo il Pizzo Bernina, con i suoi 4049 metri, la cima più alta delle Alpi centrali, il desiderio di poterla ammirare dall’alto era quasi un’utopia, ma sapevo che con le condizioni giuste, un pizzico di fortuna, esperienza e concentrazione sarebbe stato possibile». Ha compiuto diversi tentativi di avvicinamento alla cima negli scorsi anni finchè, il 25 luglio 2013, si è avvicinato, per la prima volta, al pizzo, scollinando dall’Engadina in Valmalenco, non riuscendo, però, a sorvolare nè la cima nè il rifugio. Poi, il 9 giugno 2014, decollando da sopra Teglio, passando per il pizzo Scalino, ha raggiunto il massiccio, sorvolando il Rifugio Marco e Rosa e circumnavigando il pizzo Bernina ma senza sorvolarne la cima. Tentativi su tentativi arriva il 25 luglio 2014: «Dopo circa 2 ore di volo, sono arrivato nelle vicinanze del pizzo, a 4335 metri e mi sono diretto verso la cima, sorvolandola per qualche minuto».

di Camilla Martina