
Il manifesto Pro Vita al centro della polemica a Chiavenna
Chiavenna (Sondrio) – “Non possiamo parlare di libertà di espressione: quei manifesti veicolano odio, disinformazione e violenza simbolica”. Il presidente di Valtellina Arcobaleno, Mauro Lucchini, non ha intenzione di passarci sopra. Il maxi manifesto firmato da Pro Vita e Famiglia affisso in piazza Bertacchi, che recita “Oggi a scuola ci hanno letto una favola in cui la principessa era un uomo”, frase che la foto e la firma - Anna, 8 anni - lasciano intendere sia pronunciata da una bambina, accompagnata dall’invito a firmare la petizione “Scuole libere dal gender“, deve sparire.
Valtellina Arcobaleno ha inoltrato una Pec al Comune per chiederne la rimozione forzata. "I cartelloni Pro Vita non sono opinioni: sono strumenti abusanti che attaccano diritti, dignità e libertà individuali, diffondendo messaggi offensivi, lesivi e profondamente stigmatizzanti. Il contenuto affisso a Chiavenna risulta in palese violazione del Decreto Infrastrutture, che vieta esplicitamente messaggi sessisti, contenuti discriminatori e propaganda lesiva dei diritti civili e politici. Questo episodio è ancora più grave – aggiunge il presidente – poiché avviene alle soglie dell’Idahobit, la giornata internazionale contro l’omolesbobiatransfobia del 17 maggio e a pochi mesi dal primo Pride della provincia, il Valtellina-Chiavenna Pride, del 20 settembre. Confidiamo che a Chiavenna, come a Roma e in altre città, il Comune intervenga”.
Il manifesto tuttavia non è stato rimosso. “A seguito di approfondimenti svolti dagli uffici competenti – taglia corto il sindaco Luca Della Bitta – non si ravvisa violazione alla normativa richiamata”.