MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Antonio De Martino inghiottito dallo Stelvio. I soccorritori: “Ben equipaggiato e dentro un crepaccio. Potrebbe essere vivo”

Ecco perché i soccoritori non hanno perso le speranze. La telefonata ricevuta dal fratello nella notte tra domenica e lunedì localizzata a 3.200 metri d’altitudine nella zona dell’hotel Livrio

Stelvio, le ricerche dello sciatore di Milano scomparso

Stelvio, le ricerche dello sciatore di Milano scomparso

Bormio (Sondrio), 31 otobre 2023 –  Sono giunti ieri da Milano anche due militari del Gico della Guardia di Finanza, a supporto dei colleghi del Sagf-Soccorso Alpino della GdF di Bormio, con delle speciali apparecchiature Imsi Catcher, in grado di localizzare il segnale del cellulare. Ma del disperso, Antonio De Martino, 58 anni, di Robecco sul Naviglio, in provincia di Milano, disperso dallo scorso giovedì pomeriggio sul ghiacciaio dello Stelvio, non ci sono ancora novità. Non si trova, nonostante l’immane sforzo di decine di soccorritori della Finanza, della Stazione di Bormio della VII Delegazione di Valtellina e Valchiavenna, del Sagf di Silandro (Bolzano), dei Vigili del fuoco del distaccamento di Valdisotto, dei carabinieri rocciatori della Compagnia di Tirano. Nella serata di domenica si erano riaccese le speranze di una svolta positiva alle ricerche, interrotte in via definitiva sabato a metà pomeriggio.

Dal cellulare dell’operaio milanese - che da alcuni giorni si trovava ospite dell’hotel Perego, per una breve vacanza sulle nevi della ski-area al confine con la provincia di Bolzano - era partita, alle 20.08, una chiamata al telefono del fratello Giovanni: una manciata di secondi, non una vera e propria conversazione, ma solo dei sussurri, dei fruscii all’apparecchio telefonico del congiunto che, speranzoso, ha subito contattato la caserma a Bormio. Poi gli accertamenti tecnici hanno stabilito che Antonio, celibe, amante dello sci estivo, da anni frequentatore dello Stelvio, poteva trovarsi nella zona del rifugio Livrio, a circa 3200 metri di quota, il punto più alto degli impianti di risalita. E, inoltre, che i messaggi risultavano essere stati consegnati al suo telefonino, ma non visualizzati. È molto probabile, a questo punto, che lo sciatore disperso sia ancora vivo, ma ferito in un crepaccio. "Di quanto possa essersi allontanato, non volontariamente, dai tracciati battuti, al momento è impossibile dirlo - spiegano gli esperti militari, ieri coordinati dal vice comandante del Sagf di Bormio, Angelo Fachin -. Bisogna prima trovarlo, per saperlo. Si spera che il suo telefono non si sia spento, ma sia rimasto acceso: solo così potrà, forse, essere captato dalle apparecchiature portate dai colleghi. Poi c’è la forte ondata di maltempo con bufera di neve e vento a ostacolare le ricerche e l’utilizzo della strumentazione. Dobbiamo sperare di essere anche fortunati". "L’abbigliamento idoneo indossato per sciare a quelle altitudini e il buco in cui potrebbe essere precipitato dopo l’incidente, potrebbero averlo protetto dal gelo della notte. Ma, in ogni caso, è una lotta contro il tempo per riportarlo in superficie e salvarlo da un possibile assideramento, se le condizioni meteo dovessero peggiorare nelle prossime ore", dicono alcuni componenti della task-force impegnata nelle ricerche riprese a pieno ritmo.