Bormio, tangenzialina delle Olimpiadi 2026: bandiera nera da Legambiente

Per gli ambientalisti l'intervento è inutile e dannoso

Gli ambientalisti bocciano la decisione del sindaco Silvia Cavazzi

Gli ambientalisti bocciano la decisione del sindaco Silvia Cavazzi

Bormio (Sondrio), 10 giugno 2023 - Continua a dividere la tangenziale di Bormio, inserita nell'elenco delle opere per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, proprio per quest'opera Legambiente Lombardia ha assegnato al comune la sua bandiera nera. «Per la decisione di portare avanti progetti vecchi che prevedono investimenti importanti sulla viabilità della Valtellina - si legge nella motivazione - in assenza di un vero piano della mobilità regionale, solo in vista dei cospicui finanzia- menti previsti per l’imminente appuntamento olimpico». 

Secondo Legambiente si potevano valutare altre soluzioni e soprattutto coinvolgere la cittadinanza nella decisione. «Invece, il coinvolgimento è stato ridottissimo, inoltre si sono rispolverati progetti vecchi di vent’anni. Il potenziamento della strada, previsto nello “schema di accordo” del 26 gennaio 2022, è letto dentro il solito modello del passato: rilancio dell’economia, cantieri veloci per dare spazio alle imprese, tendenzialmente lombarde.

Si investiranno 12 milioni di euro per liberare il centro del paese dal traffico, collegando le aree delle funivie con la pista Stelvio, l’accesso allo Ski stadium dal paese di Santa Lucia. Da un altro lato si intaccherà ulteriormente la piana dell’Alute, interessando con la nuova strada l’argine sinistro del torrente, un corridoio di biodiversità, elemento prezioso di qualità del paesaggio e della rete ecologica. Forse proprio a partire dalle considerazioni sul valore di paesaggio e degli ambienti naturali, in un’area chiamata “Magnifica Terra” si sarebbe dovuto ragionare diversamente prima di realizzare una bretella lunga un chilometro e mezzo, che interferisce con i percorsi ciclopedonali esistenti».

Gli ambientalisti muovo anche dei rilievi tecnici alla decisione dell'amministrazione comunale. «L'intervento è stato inserito nel piano di territorio del comune, senza richiedere la VAS che sarebbe comunque obbligatoria per le leggi europee visto che si produrrà un danneggiamento irreversibile della Rete ecologica regionale. La strada separerà l’area agricola da quella fluviale nella parte ancora non antropizzata con rotatorie e svincoli di larghezza fino a oltre nove metri, incentivando sempre più il traffico privato e veloce; uno scempio paesaggistico in una delle poche aree fino ad oggi miracolosamente scampate alla devastazione prodotta dalla proliferazione delle seconde case. Anche gli auspicati interventi di mitigazione promessi dalla sindaca, il rispetto dell’area golenale ad esempio, rimangono in contraddizione con i vincoli di tutela delle fasce di rispetto di 150 metri dei corsi d’acqua. Gli oppositori all’opera ritengono che la “tangenzialina” non sia una buona soluzione al problema del traffico perché sgraverebbe solo una parte dell’abitato di Bormio lasciando irrisolti altri nodi di congestione».