
Una mamma abbraccia il proprio neonato (foto di archivio)
Milano, 22 agosto 2025 - In Lombardia sono sempre meno i nuovi nati. Così dalla Regione arriva un progetto pilota che punta ad arginare gli effetti del cosiddetto “inverno demografico”, fenomeno che sta interessando l’intera Penisola. Qualche numero? Basti pensare che a Milano nel volgere di vent’anni le nascite sono crollate di quasi il 25 per cento. Nel 2023 a venire al mondo sono stati, secondo i dati forniti dagli uffici statistici del Comune, 9.414 nuovi milanesi (il minimo storico di nascite degli ultimi due decenni). In questo contesto la Regione ha varato un programma dedicato alle neomamme, che saranno affiancate da una ostetrica a domicilio nella sempre delicata fase del rientro a casa con il neonato, in modo da garantire non solo assistenza sanitaria, ma anche supporto emotivo e pratico.
Bertolaso: un gesto di vicinanza
L'investimento sulla sperimentazione, che ha la durata di 12 mesi, è di mezzo milione di euro. "Con questo progetto - sottolinea l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - entriamo nelle case delle famiglie. La visita a domicilio dell'ostetrica è un gesto di attenzione e vicinanza che aiuta la mamma, il bambino e tutta la famiglia a vivere in modo più sereno i primi giorni insieme. È particolarmente importante nelle zone montane e periferiche, ma anche in città, soprattutto per intercettare eventuali situazioni di difficoltà personale e sociale. È un investimento di Regione Lombardia non solo sul benessere, sulla prevenzione e sul futuro della nostra comunità, ma anche e soprattutto si collega ad altre iniziative per sostenere la natalità e rappresenta un tassello della nostra battaglia contro l'inverno demografico".

Cosa farà l’ostetrica a domicilio
L’ostetrica potrà sostenere la neomamma stessa nella gestione della sua salute, nell’accudimento del suo neonato ad esempio nella gestione dell’allattamento. Ma soprattutto intercettare tempestivamente eventuali difficoltà fisiche, psicologiche o sociali attivando gli specialisti competenti e favorire così una genitorialità serena.
Il progetto permette anche di valutare il contesto quotidiano in cui vive la famiglia. Ed anche se ci sono fattori che possono influenzare la salute come la sicurezza, l’igiene, gli stili di vita ambientali e se è presente un supporto familiare. Contribuisce così a una vera continuità assistenziale ostetrica più efficace e coordinata integrando il percorso del parto in ospedale con la vita quotidiana della neo-famiglia.
L’importanza del progetto per le zone montane e periferiche
Portare l’assistenza ostetrica a domicilio significa abbattere distanze e barriere, garantendo equità di accesso alle cure e un supporto tempestivo anche nelle zone montane e periferiche.
Ostetrica a domicilio: dove e quando
La fase pilota durerà 12 mesi e coinvolgerà i seguenti territori lombardi:
- Provincia di Pavia con IRCCS San Matteo di Pavia e ASST Pavia;
- Provincia di Como con ASST Lariana;
- Provincia di Varese con ASST Sette Laghi e ASST Valle Olona;
- Provincia di Sondrio con ASST Valtellina e Alto Lario;
- Provincia di Brescia con ASST Valcamonica e ASST Spedali Civili di Brescia;
- Provincia di Bergamo con ASST Papa Giovanni XXIII, ASST Bergamo Est e ASST Bergamo Ovest;
- Provincia di Milano ASST Fatebenefratelli Sacco e IRCCS Policlinico di Milano