
Una neomamma culla il suo bambino tra le braccia, un momento intimo e carico di tenerezza nei primi giorni dopo il parto
Milano, 6 agosto 2025 – Arriva un sostegno concreto nel periodo più delicato per una donna: la Regione Lombardia ha approvato una delibera che dà il via alla sperimentazione del servizio di ostetrica a domicilio. La proposta, avanzata dal consigliere regionale del Partito Democratico Pietro Bussolati, è stata finanziata con 500mila euro attraverso un emendamento al Bilancio 2025, approvato con i voti anche della maggioranza.
Il progetto prevede che le donne che hanno appena partorito possano ricevere almeno due visite domiciliari da parte di un’ostetrica nelle prime settimane dopo il rientro a casa. Un intervento mirato non solo a supportare le neomamme nella cura del neonato, ma anche a intercettare segnali di disagio psicologico, come la depressione post-partum, che in Lombardia colpisce circa il 10% delle donne durante o dopo la gravidanza.
Cinque territori coinvolti
La sperimentazione durerà 12 mesi e coinvolgerà inizialmente cinque aree: Pavia, Como, Varese, Bergamo e la Valcamonica. Tre importanti strutture sanitarie lombarde: Fatebenefratelli-Sacco di Milano, Spedali Civili di Brescia e Policlinico di Milano, saranno coinvolte come centri di riferimento per la formazione e il supporto metodologico del personale ostetrico.
Il servizio prevede una prima visita a domicilio entro 7 giorni dalla dimissione per le pazienti a bassa priorità, e tra i 3 e i 5 giorni per i casi con priorità medio-alta. Eventuali visite aggiuntive o consulenze specialistiche saranno decise dall’équipe ostetrica in base alle necessità emerse durante i primi incontri.
Bussolati: “Serve un investimento stabile”
“La salute psicofisica della madre incide direttamente sullo sviluppo del bambino – sottolinea Bussolati –. Questo è un progetto a cui teniamo molto ed è una buona notizia che finalmente prenda forma”.
Il consigliere dem però avverte: “Non possiamo fermarci alla sperimentazione. Per estendere il servizio a tutte le neomamme lombarde sarebbero necessari circa 5 milioni di euro. Noi ci impegneremo per garantire continuità e diffusione del progetto, passo dopo passo”.
Un investimento per il futuro delle famiglie
La fase successiva al parto rappresenta un periodo estremamente delicato per la salute fisica ed emotiva delle donne. Avere un supporto professionale, umano e qualificato direttamente a casa può fare la differenza per prevenire situazioni di isolamento, stress o difficoltà nella gestione del neonato. “Supportare le madri significa prendersi cura dell’intera famiglia – conclude Bussolati –. E questa sperimentazione potrebbe essere solo l’inizio di una nuova visione dell’assistenza post-parto, più vicina ai bisogni reali delle persone”.