
L’influenza
Milano, 8 febbraio 2025 – Migliaia di lombardi sono alle prese con sintomi simil influenzali: febbre, raffreddore, mal di gola e malessere generale. Stando all’ultimo report Infllunews nella quinta settimana del 2025 (relativa al periodo tra il 27 gennaio e 2 febbraio 2025) l’incidenza totale delle sindromi simil-influenzali ha raggiunto un valore di 17,8 casi per 1000 assistiti, con livello di intensità molto alta. Come nelle scorse settimane a essere colpiti sono in particolare i più piccoli: l’incidenza è pari a 39,3‰ nella fascia d’età 0-4 anni (dato in calo rispetto al 43,3% della settimana precedente). E gli effetti si vedono a colpo d’occhio, con classi di asilo nido e materna con presenze dimezzate nell’ultimo periodo. La seconda fascia d’età più colpita in Lombardia (incidenza del 21%) è quella della fascia 5-14 anni. A seguire la fascia 15-64 anni (incidenza del 17,6%) e gli over 65 (8%).

Picco arrivato? Cosa dicono i dati
Il picco è arrivato? La stagione, dopo aver lasciato a letto quasi 10 milioni di persone, dovrebbe essere arrivata al suo culmine. Per il virologo milanese Fabrizio Pregliasco il dato che evidenzia una riduzione" seppur lieve "del numero di casi" di sindromi simil-influenzali "nei bambini più piccoli è un segno che ci fa ben sperare rispetto all'arrivo del picco" della stagione influenzale. Per Pregliasco la stagione influenzale in corso è "alla fine paragonabile a quella dello scorso anno. E si conferma la previsione di inizio stagione, in base alla quale avremo in totale fino a 14 milioni di casi". “è stata una stagione un po' più tardiva del solito - osserva il direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell'Università Statale di Milano - con un'intensità che è cresciuta dopo, con l'abbassamento delle temperature registrato dal periodo delle festività natalizie in poi".

Quali virus stanno circolando
Ma quali virus stanno circolando attualmente sul nostro territorio? I medici sentinella della regione Lombardia hanno inviato 147 tamponi naso-faringei, di questi quasi la metà (49%) è risultata positiva per virus influenzale: il 52% dei quali sono virus influenzali di tipo B (in aumento), il 33% virus A(H1N1)pdm09 e il 15% A(H3N2). L’indagine molecolare estesa agli altri virus respiratori ha mostrato la presenza di rhinovirus nel 9,5% dei tamponi analizzati, di RSV nell’8%, di adenovirus nel 3%, di metapneumovirus ed enterovirus nel 2%, di SARS-CoV-2 nell’1,5%, di virus parainfluenzali nell’1%.

Quel raffreddore “che non passa”
Gli strascichi di queste settimane non mancano. C’è chi non riesce a liberarsi del raffreddore, con la sensazione che “non passi più”. La miglior alleata, in questo caso, è la pazienza. “Quest'anno l'influenza è stata più pesante dello scorso. Ha circolato molto un virus come l'H3N2 che era un po' che non vedevamo e c'è voluto più tempo affinché gli anticorpi si 'allenassero' ad affrontarlo e quindi è probabile che ci siano forme più lunghe di raffreddore e influenza. Ma questo non deve portare le persone a 'bombardarsi' di farmaci e preparati per guarire subito, non funziona così. Il tempo per guarire dal raffreddore evidentemente è uguale se io prendo o meno i farmaci, gli anglosassoni dicono che se prendi le pillole guarisci in 7 giorni se non le prendi in una settimana. Ci vuole pazienza e non forzare la mano con l'automedicazione" ha ribadito Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova.